17 agosto 2011

Unione Europea

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Unione europea

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Unione europea[1]
Flag of Europe.svg
Bandiera dell'Unione europea
Motto: Unita nella diversità[2]
Paesi membri
Paesi candidati[3]
Lingue ufficiali
Sedi istituzionali
Presidente dellaCommissioneJosé Manuel Durão Barroso
(fino al 30 ottobre 2014)
Presidente del ParlamentoJerzy Buzek
(fino al 14 gennaio 2012)
Presidente del Consiglio europeoHerman Van Rompuy
(fino al 31 maggio 2012)
Alto rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza[5]Catherine Ashton
(fino al 30 ottobre 2014)
Presidenza del Consiglio dell'Unione europea[6]Donald Tusk
Polonia - (fino al 31 dicembre 2011)[7]
Superficie4 326 253 km² ( nel mondo*)
Popolazione (2009)
 - Densità
499 723 520 ( nel mondo*)
114 ab./km²
ValutaEuro () (EUR) in 17 Paesi
Fusi orariUTC/+1/+2 (regioni periferiche: -4 e +4)
InnoBeethovenInno alla gioia
Dominio Internet.eu
Prefisso telefonico+3x / +4x
Ogni paese membro ha il proprio.
PIL totale (2006)
 - Pro capite
13 841 mld $ (1ª nel mondo)
28 119 $ per ab.
ISU0,922 (stima)
Festa dell'Unione9 maggio (anniversario delladichiarazione di Robert Schuman)
Fondazione
 - Della CEE
 - Della UE

Trattato di Roma25 marzo 1957
Trattato di Maastricht7 febbraio1992
Sito webwww.europa.eu
Forumwww.europa.eu/debateeurope
se considerata come un unico paese
L'Unione Europea (abbreviata in UE o Ue) è un soggetto politico a carattere sovranazionale ed intergovernativo che, dal 1º gennaio 2007, comprende 27 paesi membriindipendenti e democratici. La sua istituzione sotto il nome attuale risale al trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992(entrato in vigore il 1º novembre 1993), al quale tuttavia gli stati aderenti sono giunti dopo il lungo cammino delleComunità europee precedentemente esistenti.
L'Unione consiste attualmente in una zona di libero mercato, detto mercato comune, caratterizzata, tra l'altro, da una moneta unica, l'euro, regolamentata dalla Banca centrale europea e attualmente adottata da 17 dei 27 stati membri; essa presenta inoltre un'unione doganale nata già con il trattato di Roma del 1957 ma completata fra i paesi aderenti agli accordi di Schengen, che garantiscono ai loro cittadini libertà di movimento, lavoro e investimento all'interno degli stati membri. L'Unione presenta, inoltre, unapolitica agricola comune, una politica commerciale comune e una politica comune della pesca.
L'Unione europea non è una semplice organizzazione intergovernativa (come le Nazioni Unite) né una federazione di Stati (come gli Stati Uniti d'America), ma un organismosui generis, alle cui istituzioni gli stati membri delegano parte della propria sovranità nazionale. Le sue competenze spaziano dagli affari esteri alla difesa, alle politiche economiche, all'agricoltura, al commercio e alla protezione ambientale. In alcuni di questi campi le funzioni dell'Unione europea la rendono simile a una federazione di stati (per esempio, per quanto riguarda gli affari monetari o le politiche ambientali); in altri settori, invece, l'Unione è più vicina ad una confederazione (per esempio, per quanto riguarda gli affari interni) o a un'organizzazione internazionale (come per la politica estera).
Gli organi principali dell'Unione comprendono il Consiglio dell'Unione europea (denominazione che ha sostituito quella di Consiglio dei Ministri da parte del Trattato di Maastricht), la Commissione, la Corte di Giustizia, il Parlamento, ilConsiglio europeo e la Banca centrale europea. L'istituzione dell'Europarlamento risale al 1950 e dal 1979 i suoi membri sono democraticamente eletti, in tutti i territori dell'Unione, a suffragio universale, per una durata in carica di cinque anni. Oggi l'UE è considerata una potenza leader in un mondo multipolare.

Indice

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[modifica]Status giuridico


I confini esterni dell'Unione europea.
Da sempliceorganizzazione internazionale, l'Unione europea, nel corso degli anni, ha gradualmente acquisito numerose prerogative tipiche di una federazione, con il progressivo trasferimento di poteri e di sovranità dagli Stati membri agli organismi comunitari. Essa si fonda tuttora su trattati internazionali recepiti a livello interno da tutti gli Stati membri ma ha assunto personalità giuridica propria.
Attualmente l'Unione europea si basa su due trattati fondativi: il Trattato sull'Unione europea (TUE; detto anche "Trattato di Maastricht") e il Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE; detto anche "Trattato di Roma"), recentemente modificati dal Trattato di Lisbona. A questi si aggiungono il Trattato Euratom e la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea il cui valore vincolante è stato deciso proprio dal Trattato di Lisbona.
Il problema della definizione dell'attuale status giuridico dell'Unione sfociò, il 29 ottobre 2004, nella firma, a Roma, del Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa, comunemente noto come Costituzione europea. Tale testo ribadiva la possibilità di una cooperazione rafforzata per la promozione di iniziative di integrazione tra gruppi di paesi, già prevista nel trattato di Amsterdam e in quello di Nizza.
Un nuovo trattato era stato richiesto dal Consiglio europeoattraverso la Dichiarazione di Laeken poiché il funzionamento delle istituzioni comuni, era ritenuto inadatto alla coesistenza di ben 27 stati membri, ciascuno dei quali con diritto di veto in aree fondamentali della politica comune.
Il processo di ratifica della Costituzione venne, tuttavia, interrotto il 29 maggio 2005 con un referendum popolare in cui il 54,7% dell'elettorato francese ha scelto di non sottoscrivere il Trattato; pochi giorni dopo, il 1º giugno, anche la popolazione dei Paesi Bassi si dichiarò contraria all'introduzione del Trattato (con il 61,6% dei voti). Sebbene 18 stati membri avessero recepito il documento, prevalentemente per via parlamentare, la c.d. Costituzione europea non entrò in vigore.
Dopo il "periodo di riflessione" durato due anni, il cancelliere tedesco Angela Merkel decise di rilanciare il processo di riforma con la Dichiarazione di Berlino del 25 marzo 2007, in occasione dei 50 anni dell'Europa unita, in cui venne espressa la volontà di sciogliere il nodo entro pochi mesi al fine di consentire l'entrata in vigore di un nuovo trattato nel 2009, anno delle elezioni del nuovo Parlamento europeo.
Si svolse, così, sotto la presidenza tedesca dell'Unione il vertice di Bruxelles tra il 21 e il 23 giugno 2007 nel quale si arrivò ad un accordo sul nuovo trattato di riforma. L'accordo recepiva gran parte delle innovazioni contenute nella cosiddetta Costituzione, anche se con alcune modifiche al fine di rendere meno evidente il carattere per così dire "costituzionale" del vecchio testo, pur ribadendo pressoché tutti i meccanismi introdotti con il predetto testo, ed in più aggiungendo la facoltà per alcuni paesi di "chiamarsi fuori" da politiche comuni.
Dopo la conclusione della conferenza intergovernativa che finalizzò il nuovo testo, il trattato di Lisbona venne approvato al Consiglio europeo del 18 e 19 ottobre 2007 proprio in tale città e firmato il 13 dicembre dai capi di Stato e di governo. Il trattato è stato ratificato da quasi tutti gli stati firmatari, prevalentemente per via parlamentare, nel corso del 2008. La mancata ratifica da parte dell'Irlanda in seguito ad apposito referendum confermativo, così come richiesto dalla Costituzione irlandese, non ha permesso di farlo entrare in vigore entro le elezioni europee del 2009. È stato, pertanto, convocato un secondo referendum in Irlanda il 2 ottobre2009, in cui il trattato è stato approvato con oltre il 67% dei voti[8]. Dal 3 novembre 2009, data del sì definitivo della Repubblica Ceca, tutti gli stati membri hanno ratificato il trattato,[9][10] entrato in vigore il 1º dicembre 2009.[11]

[modifica]Cooperazioni rafforzate e opt-out

In alcune materie durante il tempo sono stati concessi degli "opt-out" a diversi paesi membri, che vanno a costituire delle "cooperazioni rafforzatede facto.
Dal Trattato di Maastricht all'entrata in vigore del Trattato di Lisbona l'Unione Europea è stata strutturata in tre pilastri, oggi eliminati poiché in gran parte assorbiti sotto il cosiddetto metodo comunitario, ossia il primo pilastro.

[modifica]Storia

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Storia dell'integrazione europea.

[modifica]Considerazioni generali


Il Quai d'Orsay a Parigi, dove Schuman tenne la sua dichiarazione.
La costituzione di entità statali o parastatali che comprendessero l'intero territorio europeo può essere fatta risalire a periodi storici ben antecedenti rispetto alla fondazione dell'Unione europea. Il primo organismo di tale genere è certamente l'Impero Romano, che tuttavia non condivideva la medesima estensione geografica dell'Unione (essendo incentrato sul mar Mediterraneo); inoltre le conquiste territoriali romane dipendevano dalla potenza militare dell'Impero, e le province annesse dovevano sottostare ad un'amministrazione statale fortemente centralizzata.
Esempi successivi includono l'Impero dei Franchi di Carlo Magno, il Sacro Romano Impero (una struttura meno omogenea, che era caratterizzata da un'amministrazione decentrata) e l'unione doganale che si venne a creare sotto il dominio di Napoleone dopo l'anno 1800.
Una delle prime proposte di riunificazione pacifica del continente sotto l'egida di un'unica istituzione sovranazionale fu avanzata dal pacifista Victor Hugo; a ogni modo, l'idea cominciò a prendere fortemente piede solamente dopo le due guerre mondiali, guidata dalla determinazione a completare rapidamente la ricostruzione dell'Europa ed eliminare l'eventualità di nuovi, futuri conflitti fra le sue nazioni. Esemplare in tal senso fu il Manifesto di Ventotene, redatto al confino da Ernesto Rossi e Altiero Spinelli.
Furono fondamentalmente considerazioni di questo tipo a portare, nel 1951, la Germania dell'Ovest, la Francia, l'Italiae gli stati del Benelux a istituire la Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio, entrata in vigore nel 1952.
La prima unione doganale fra paesi europei, la cosiddettaComunità Economica Europea, fu istituita mediante ilTrattato di Roma del 1957 e implementata nel 1958; successivamente rinominata Comunità europea, è stata uno dei "tre pilastri" dell'Unione europea, secondo i dettami delTrattato di Maastricht che ha introdotto l'unione politica, nei campi della Giustizia e affari interni e della Politica estera e di sicurezza comune.

[modifica]Dichiarazioni, convenzioni, atti, trattati e accordi

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Trattati sull'Unione europea.
Gli anni di seguito riportati sono quelli relativi alle date di firma degli atti: in alcuni casi queste possono differire, anche notevolmente, da quelle di entrata in vigore degli stessi.

[modifica]Cronologia dell'integrazione europea

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Cronologia dell'integrazione europea.
09/05/1950 La Dichiarazione Schuman esprime la volontà di un' Europa Unita che porterà all'istituzione della Comunità europea del carbone e dell'acciaio.
18/04/1951 I sei stati fondatori nel 1951 (Germania Ovest,FranciaItaliaBelgioPaesi BassiLussemburgo) firmano iltrattato di Parigi, che istituisce ufficialmente la CECA.
23/05/1952 I sei stati firmano il trattato istitutivo dellaComunità europea di difesa.
30/08/1954 L'Assemblea Nazionale Francese rigetta la CED, che non entrerà mai in vigore.
01/06/1955 Dal  al 3 giugno si svolge la fondamentaleConferenza di Messina.
25/03/1957 I Trattati di Roma istituiscono la Comunità economica europea.
01/07/1968 Entra in vigore l'unione doganale.
01/01/1973 DanimarcaIrlanda e Regno Unito aderiscono alla CEE.
10/06/1979 Prime elezioni a suffragio universale diretto delParlamento europeo.
01/01/1981 La Grecia aderisce alla CEE.
19/06/1983 I dieci paesi aderenti alle Comunità europee adottano la Dichiarazione solenne sull'Unione europea.
01/01/1986 Portogallo e Spagna aderiscono alla CEE.
03/10/1990 L'unificazione tedesca comporta l'adesione automatica della oramai ex Repubblica Democratica Tedesca alla CEE.
07/02/1992 I dodici stati CEE firmano il Trattato di Maastricht, che istituisce l'Unione europea.
01/11/1993 Entra in vigore il Trattato di Maastricht, che istituisce l'Unione europea.
01/01/1995 AustriaFinlandia e Svezia aderiscono all'Unione europea.
26/03/1995 In FranciaBeneluxGermaniaSpagna ePortogallo entrano in vigore gli accordi di Schengen.
22/07/1997 La Dichiarazione sull'UEO istituisce una cooperazione rafforzata fra UE e UEO.
02/10/1997 I quindici stati membri dell'Unione firmano ilTrattato di Amsterdam.
26/10/1997 Gli accordi di Schengen entrano in vigore anche per l'Italia.
01/11/1997 Gli accordi di Schengen entrano in vigore anche per l'Austria.
01/01/1999 Entra in vigore l'euro.
01/05/1999 Entra in vigore il Trattato di Amsterdam.
01/01/2000 Gli accordi di Schengen entrano in vigore anche per la Grecia.
25/03/2000 Gli accordi di Schengen entrano in vigore anche per DanimarcaFinlandiaIslandaNorvegia e Svezia.
11/12/2000 I quindici stati membri firmano il Trattato di Nizza.
15/12/2001 I quindici paesi dell'UE adottano laDichiarazione di Laeken che prevede la creazione dellaConvenzione europea.
01/01/2002 L'euro diviene la valuta corrente di dodici paesi dell'Unione ed anche di San MarinoVaticano e Monaco, oltre che, de facto nei territori del Montenegro e del Kosovo(all'epoca entrambi parte della confederazione di Serbia e Montenegro) e in Andorra.
01/01/2003 L'Unione succede all'ONU, in Bosnia ed Erzegovina, alla guida del contingente di pacificazione della regione.
01/02/2003 Entra in vigore il Trattato di Nizza.
01/05/2004 CiproEstoniaLettoniaLituaniaMalta,PoloniaRepubblica CecaSlovacchiaSlovenia e Ungheriaaderiscono all'UE.
29/10/2004 Viene firmato a Roma il trattato che adotta unacostituzione per l'Europa.
01/01/2007 Bulgaria e Romania aderiscono all'UE. LaSlovenia adotta l'euro.
25/03/2007 L'UE compie 50 anni: in un vertice informale viene adottata la Dichiarazione di Berlino per cercare di sbloccare l'impasse costituzionale.
23/06/2007 Il Consiglio europeo trova l'accordo sul Trattato di riforma che sostituirà la Costituzione europea.
13/12/2007 I capi di stato e di governo firmano il trattato di Lisbona.
21/12/2007 Gli accordi di Schengen entrano in vigore anche per l'Estonia, la Lettonia, la LituaniaMalta, la Polonia, laRepubblica Ceca, la Slovacchia, la Slovenia e l'Ungheria.
01/01/2008 Cipro e Malta adottano l'euro, portando la zona euro a quindici membri.
01/01/2009 La Slovacchia adotta l'euro, portando la zona euro a sedici membri.
01/12/2009 Entra in vigore il Trattato di Lisbona.
01/01/2011 L'Estonia adotta l'euro, portando la zona euro a diciassette membri.

[modifica]Istituzioni, organismi e agenzie decentrate

Le attività dell'Unione europea sono regolate da un certo numero di istituzioni e organismi, supportati da numerose agenzie decentrate. Tali organi espletano i compiti assegnati loro dai vari trattati. La leadership politica dell'Unione è esercitata dal Consiglio europeo, che si occupa anche di compiere un'opera di mediazione nei casi in cui vi siano dispute su alcune politiche da adottare.

[modifica]Istituzioni

L'Unione europea si articola intorno alle istituzioni inizialmente previste nell'ambito delle Comunità europee e dei suoi organi specifici.
Riorganizzate dal Trattato di Lisbona, le Istituzioni sono attualmente sette:
  • la Commissione europea, che rappresenta gli interessi generali dell'UE, formata da un Commissario per Stato membro, con sede a Bruxelles. Dura in carica cinque anni, compreso il Presidente: i componenti sono nominati dal Consiglio europeo ma devono avere l'approvazione del Parlamento europeo;
  • il Parlamento europeo, composto dai rappresentanti dei cittadini degli stati membri eletti a suffragio universalediretto (prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona si faceva riferimento ai popoli dell'unione) da tutti i cittadini dell'Unione ogni cinque anni, compreso il Presidente che per prassi rimane in carica due anni e mezzo; ai sensi del Trattato ha sede a Strasburgo, città della Francia, ma svolge i suoi lavori anche a Bruxelles(dove si trova un altro emiciclo) e a Lussemburgo (sede del segretariato). Ogni singolo stato stabilisce in autonomia le modalità di svolgimento delle elezioni e il metodo di ripartizione dei seggi;
  • il Consiglio dell'Unione europea (o "Consiglio dei Ministri"), formato da un rappresentante di ciascuno stato membro a livello ministeriale che si occupa della stessa materia a livello statale (ad esempio al Consiglio dei ministri convocato per urgenza economica parteciperanno tutti i ministri dell'economia, ambientale quelli dell'ambiente ecc.), con sede a Bruxelles. La presidenza è assegnata a uno stato membro e ruota ogni 6 mesi;
  • il Consiglio europeo comprende un rappresentante per ogni stato: il Capo di Stato (se si tratta di repubbliche semipresidenziali o presidenziali) o quello di Governo (se si tratta di monarchie o repubbliche parlamentari). I capi di stato e di governo sono assistiti dai ministri degli esteri e da un membro della Commissione, con sede aBruxelles. Il Presidente, nominato dal Consiglio europeo, dura in carica due anni e mezzo;
  • la Corte di giustizia dell'Unione europea, che vigila sull'applicazione del diritto comunitario, con sede aLussemburgo;
  • la Corte dei conti europea, che verifica il finanziamento delle attività dell'UE, con sede a Lussemburgo;
  • La Banca centrale europea, che è responsabile per la politica monetaria europea, con sede a Francoforte sul Meno.

[modifica]Organismi consultivi

[modifica]Organismi finanziari

[modifica]Organismi inter-istituzionali

[modifica]Altri organismi

[modifica]Agenzie decentrate


Archivi storici dell'Unione Europea, Villa Salviati (Firenze).
Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Agenzie dell'Unione europea.
Nel tempo sono state create diverse agenzie che svolgono compiti tecnici, scientifici o di gestione. Tra queste si possono citare:

[modifica]Stati membri e allargamento

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi le voci Paesi membri dell'Unione europea e Allargamento dell'Unione europea.

L'attuale estensione dell'Unione europea.
Originariamente costituita dai sei stati fondatori, l'Unione europea è giunta, con l'ultimo allargamento del 1º gennaio2007, a includere 27 stati membri.
Per l'incorporazione di uno stato terzo all'Unione, questo deve rispettare una serie di condizioni economiche e politiche conosciute come criteri di Copenhagen. Nello specifico, i paesi candidati, oltre a dover essere situati geograficamente in Europa, debbono presentare:
  • istituzioni stabili che garantiscano la democrazia, lo stato di diritto, i diritti umani e il rispetto delle minoranze;
  • un'economia di mercato funzionante e la capacità di fronteggiare la competizione e le forze del mercato all'interno dell'Unione;
  • la capacità di sostenere gli obblighi derivanti dall'adesione, inclusi l'adesione all'unione politica, economica e monetaria.
Nel dicembre 1995 il Consiglio europeo di Madrid ha riformulato i criteri d'accesso, richiedendo che i nuovi membri adattino la propria struttura amministrativa e giuridica per fare in modo che la legislazione europea possa essere efficacemente adottata dalla legislazione nazionale.

[modifica]Economia

[modifica]Considerazioni generali


Il PIL procapite (a parità di potere d'acquisto) nell'Unione, secondo i dati dell'FMI per il 2010. I valori sono espressi in dollari.
Se considerata nel suo insieme, l'Unione europea possiede l'economia più grande al mondo, con un prodotto interno lordo complessivo nel 2008 stimato in 12 504 miliardi dieuro[12]. L'economia europea è, peraltro, in una fase di espansione accelerata, principalmente per via della presenza di Stati di recente ingresso caratterizzati da economie meno avanzate, i quali presentano pertanto un notevole potenziale di sviluppo.
Tra le diverse nazioni, in particolare risultano essere trainanti quattro regioni dell'Europa, che per tal motivo vengono definite i Quattro Motori economici: Baden-WürttembergCatalognaRodano-Alpi e Lombardia[13].
Secondo l'ambiziosa strategia di Lisbona, l'Unione europea si era prefissa l'obiettivo di diventare «l'economia più dinamica e competitiva al mondo» entro il 2010.
Segue un prospetto sintetico che mostra la situazione economica dei ventisette Stati dell'Unione, degli Stati in fase di negoziazione per l'accesso e dei rimanenti Stati europei (compresa la Federazione Russa e fatta eccezione per il Kosovo, per il quale non sono ancora disponibili dati macroeconomici completi a causa della recente indipendenza dalla Serbia).
Gli Stati sono ordinati a seconda del prodotto interno lordo (PIL) pro capite, che può essere usato come indice del grado di benessere in una data nazione.

[modifica]Negli stati membri

Nazione↓PIL 2010[14]
(milioni di $)↓
PIL 2010
pro-capite[14]
($)↓
PIL 2009
pro-capite[15]
(in % di EU-27)↓
Inflazione[16]
2010↓
Disoccupazione[17]
2010↓
Crescita del PIL
(media 2000-07)[18]↓
Crescita del PIL
(media 2008-09)[18]↓
Crescita del PIL
(previsione 2010-12)[18]↓
bandiera Lussemburgo41.09181.383271+2,5%4,5%+4,8%−1,1%+3,2%
bandiera Paesi Bassi676.89540.764131+0,9%4,5%+2,2%−1,0%+1,7%
bandiera Austria332.00539.634124+1,7%4,4%+2,3%−0,9%+1,9%
bandiera Irlanda172.34538.549127−1,6%13,7%+6,0%−5,6%+0,6%
bandiera Svezia354.71638.031119+1,9%8,4%+3,2%−3,0%+3,7%
bandiera Danimarca201.73936.449121+2,2%7,4%+1,9%−3,2%+1,9%
bandiera Belgio394.34636.100116+2,3%8,3%+2,2%−0,9%+2,0%
bandiera Germania2.940.43436.033116+1,2%6,8%+1,5%−1,9%+2,6%
bandiera Regno Unito2.172.76834.919112+3,3%7,8%+2,8%−2,5%+2,0%
bandiera Finlandia185.97934.585113+1,7%8,4%+3,5%−3,7%+2,8%
bandiera Francia2.145.48734.077108+1,7%9,7%+2,1%−1,2%+1,7%
bandiera Spagna1.368.64229.741103+1,8%20,1%+3,6%−1,4%+0,8%
bandiera Italia1.773.54729.392104+1,6%8,4%+1,5%−3,3%+1,3%
bandiera Grecia318.08228.43394+4,7%12,6%+4,2%−0,5%−2,1%
bandiera Cipro23.19028.25598+2,6%6,5%+3,8%+1,0%+1,6%
bandiera Slovenia56.57828.03088+2,1%7,3%+4,4%−2,2%+1,9%
bandiera Repubblica Ceca261.29424.86982+1,2%7,3%+4,4%−0,8%+2,6%
bandiera Malta10.40524.79281+2,0%6,8%+1,8%+1,0%+2,6%
bandiera Portogallo247.03723.22280+1,4%11,0%+1,5%−1,3%+0,4%
bandiera Slovacchia120.16622.12873+0,7%14,4%+5,6%+0,5%+3,6%
bandiera Polonia721.31918.93961+2,7%9,6%+4,1%+3,4%+4,0%
bandiera Ungheria187.62718.73865+4,7%11,2%+3,9%−3,0%+2,4%
bandiera Estonia24.68918.51864+2,7%16,9%+8,4%−9,5%+3,7%
bandiera Lituania56.58617.18555+1,2%17,8%+7,5%−5,9%+2,4%
bandiera Lettonia32.51314.46052−1,2%18,7%+8,8%−11,1%+2,3%
bandiera Bulgaria96.77812.85144+3,0%10,2%+5,5%+0,4%+2,2%
bandiera Romania254.16011.86046+6,1%7,3%+5,7%+0,1%+1,3%
Bandiera dell'Unione europea Zona euro11.160.086109+1,6%10,0%+2,2%−1,9%+1,7%
bandiera dell'Unione europea Unione europea15.685.54731.610100+2,1%9,6%+2,4%−1,9%+1,8%

[modifica]Negli stati che aderiranno dal 2013

Nazione[3]PIL 2010[14]
(milioni di $)
PIL 2010 pro-capite[14]
($)
Inflazione (2010)[19]Disoccupazione (2010)[20]% di EU-27 (PPA) nel 2009[15]
bandiera Croazia78.09017.683+1,1%11,8%64

[modifica]Negli stati candidati all'adesione

Nazione[3]PIL 2010[14]
(milioni di $)
PIL 2010 pro-capite[14]
($)
Inflazione (2010)[21]Disoccupazione (2010)[22]% di EU-27 (PPA) nel 2009[15]
bandiera Islanda11.81836.620+7,5%8,1%117
bandiera Montenegro6.72410.741+0,5%14,7%n.d.
bandiera Turchia960.51113.463+8,6%10,7%45
bandiera Macedonia19.9969.727+1,5%32,2%34

[modifica]Negli stati potenziali candidati

Nazione[3]PIL 2010[14]
(milioni di $)
PIL 2010 pro-capite[14]
($)
Inflazione (2010)[23]Disoccupazione (2010)[23]
bandiera Serbia80.10410.830+6,2%19,4%
bandiera Bosnia-Erzegovina30.3277.782+2,1%27,2%
bandiera Albania23.8647.453+3,6%12,5%
bandiera Kosovo[24]11.968n.d.+3,5%16,6%

[modifica]Negli altri Stati europei

Nazione[25]PIL 2010[14]
(milioni di $)
PIL 2010 pro-capite[14]
($)
Inflazione (2010)Disoccupazione (2010)
bandiera Norvegia255.28552.012+2,4%3,6%
bandiera Svizzera324.50941.663+0,7%3,6%
bandiera Russia2.222.95715.836+6,9%7,5%
bandiera Bielorussia131.20113.909+7,7%0,7%
bandiera Ucraina305.2296.711+9,4%8,1%
bandiera Moldavia10.9863.082+7,3%7,4%
Nel prospetto qui sopra è compresa la Russia (Stato geograficamente solo parzialmente europeo), ma sono esclusiAndorraCittà del VaticanoSan MarinoMonaco e Liechtenstein in quanto non sono considerati dagli studi dellaBanca Mondiale.

[modifica]Aspetti positivi e punti forti

[modifica]Fondi per lo sviluppo regionale

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Fondo europeo di sviluppo regionale.

Fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013
Allo scopo di appianare le disomogeneità presenti nel tessuto economico e sociale delle diverse regioni del continente, l'Unione promuove la crescita delle aree meno sviluppate attraverso l'erogazione di ingenti fondi riservati al finanziamento degli investimenti nelle seguenti aree:
  • la creazione di nuovi posti di lavoro;
  • l'investimento nelle infrastrutture, per favorire lo sviluppo e la creazione di posti di lavoro (nelle aree coperte dall'"Obiettivo 1") e, in generale, per diversificare e rivitalizzare le attività economiche locali;
  • il supporto alle piccole e medie imprese locali, ad esempio favorendo il trasferimento delle tecnologie e promuovendo strumenti finanziari idonei al sostentamento delle aziende, anche tramite aiuti economici diretti;
  • l'investimento nel campo dell'educazione e della sanità (nelle aree coperte dall'"Obiettivo 1");
  • lo sviluppo dell'ambiente produttivo, la promozione della ricerca di nuove tecnologie, lo sviluppo della società dell'informazione, la tutela dell'ambiente, le pari opportunità nell'accesso al lavoro e la cooperazione interregionale e transnazionale.
Complessivamente, i fondi europei per lo sviluppo regionale contribuiscono al sostentamento di aree economicamente e socialmente meno sviluppate, segnatamente negli stati membri di recente ingresso.

[modifica]Simboli dell'Unione europea

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Simboli europei.

[modifica]Progetto Erasmus

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Progetto Erasmus.
Il progetto Erasmus, nato nel 1987, permette agli studenti universitari europei di svolgere un periodo di studio legalmente riconosciuto dalla propria università all'interno di un qualsiasi altro ateneo situato all'interno dell'Unione.
Il progetto fu creato per educare le future generazioni di cittadini all'idea di appartenenza europea; dalla sua creazione si è giunti a mobilitare all'interno della comunità europea oltre un milione di studenti. Attualmente 2199 istituzioni universitarie dei 31 paesi che aderiscono al programma Socrates partecipano al progetto Erasmus.
Per molti studenti universitari europei il programma Erasmus offre l'occasione per vivere all'estero in maniera indipendente per la prima volta. Per questa ragione è diventato una sorta di fenomeno culturale ed è molto popolare fra gli studenti universitari europei. Il programma non incoraggia solamente l'apprendimento e la comprensione della cultura ospitante, ma anche un senso di comunità tra gli studenti appartenenti a paesi diversi. L'esperienza dell'Erasmus è considerata non solo un momento universitario ma anche un'occasione per imparare a convivere con culture diverse.

[modifica]Diritti umani e democrazia


Gli stati confinanti con l'Unione europea secondo la classificazione diFreedom House.
██ Stati liberi
██ Stati parzialmente liberi
██ Stati non liberi
L'Unione europea ha da sempre assunto il principio dello stato di diritto e la promozione dei diritti umanicome propri valori fondanti (basti pensare che requisito fondamentale per farne parte è l'abolizione della pena di morte); essa difende attivamente tali diritti sia all'interno dei suoi confini che nelle proprie relazioni estere, ponendo talvolta precisi requisiti per la concessione di accordi commerciali o di altro genere.
Per quanto riguarda la situazione interna, l'Unione europea ha promosso l'armonizzazione delle legislazioni nazionali in materia di asilo politico per i rifugiati, e si propone di combattere il razzismo e laxenofobia attraverso il sostegno ad una rete diorganizzazioni non governative ed una specificaAgenzia.
Dal punto di vista delle relazioni internazionali, dal1992 l'Unione ha introdotto nei propri accordi commerciali o di cooperazione con paesi terzi una clausola che indica il rispetto dei diritti umani come elemento essenziale del rapporto bilaterale (p. es. nellaconvenzione di Cotonou, che lega la UE a 78 paesi in via di sviluppo ai quali si richiedono precisi impegni nel campo del rispetto dei diritti umani). I principali obiettivi della politica estera europea sono dichiaratamente il progresso e la pacificazione internazionale, ritenuti possibili solo nell'ambito di una struttura democratica.
Per quanto riguarda la libertà di stampa, tutti i paesi che compongono l'Unione Europea sono classificati, dall'ONGFreedom House, come "liberi", ad eccezione di BulgariaItalia e Romania classificati invece come "parzialmente liberi"[26].

[modifica]Critiche e punti deboli

[modifica]Barriere linguistiche

L'Unione europea contempla 23 lingue ufficiali, lingue parlate in almeno uno degli stati membri (anche se solo l'inglese, il francese e in parte minore il tedesco, sono usate come lingue di lavoro all'interno della Commissione europea).
Il Parlamento europeo conta circa quattromila interpreti, per un costo stimato in quasi un miliardo di euro all'anno; mediamente un singolo documento può richiedere fino ad una settimana per essere tradotto in tutte le lingue dell'Unione, spesso per la necessità di passare attraverso lingue intermedie, data la mancanza di interpreti in grado di tradurre direttamente da una lingua all'altra (le possibili combinazioni delle lingue ufficiali dell'unione, prese a due a due, sono infatti 253). Oltre al dispendio di risorse umane ed economiche, il lavoro di traduzione può compromettere la chiarezza dei documenti o addirittura portare alla perdita di informazioni e a divergenze fra versioni in lingue diverse del medesimo documento.
In passato, il commissario europeo Neil Kinnock ha proposto di rendere la lingua inglese l'unica lingua di lavoro dell'Unione; questo non comprometterebbe il principio secondo cui tutte le leggi approvate in via definitiva debbono essere tradotte nelle ventitré lingue ufficiali, e modificherebbe solamente il funzionamento interno delle istituzioni europee.
Un'altra proposta è stata quella di introdurre l'esperanto come lingua di lavoro unica per l'intera Unione, per ovviare alla fondamentale necessità di evitare favoritismi verso gli Stati anglofoni nelle trattative e nei dibattiti politici.
Sempre per non incorrere in questa obiezione, circola fin dagli anni settanta, soprattutto nei paesi nordici, anche la proposta di adottare come lingua ufficiale europea il latino, considerando che, di fatto, è stata l'unica lingua comune nella storia del continente e che, in massima parte, le lingue europee derivano o hanno radici profonde in questa lingua.

[modifica]Politica agricola comune

La politica agricola comune (PAC) rappresenta una delle più “anziane” e importanti politiche dell’UE. Le motivazioni profonde della centralità di questa politica sono strettamente collegate con la poca competitività del settore agricolo europeo[27]. Essa è un sistema di finanziamenti destinati alle attività di coltivazione all'interno dell'Unione; il suo scopo principale è quello di mantenere livelli adeguati di produzione agricola concedendo sussidi alle aziende ed ai lavoratori direttamente impiegati nel settore.
Furono introdotti sussidi e incentivi alla produzione agricola, per aumentarne la quantità e per rendere più stabili i prezzi, a beneficio degli agricoltori. In seguito si sono aggiunti gli obbiettivi di garantire la sicurezza dei prodotti alimentari e il rispetto dell'ambiente rurale.
Una delle misure della politica agricola perseguita in quegli anni consistette nella fissazione di livelli minimi di prezzoper i prodotti agricoli, che generano enormi eccedenze. La procedura usuale dell'Unione europea era pagare gliesportatori perché potessero vendere tali prodotti all'estero.
L'opinione pubblica ha dimostrato chiaramente di rifiutare di finanziare senza limite i surplus, ma tale politica venne presa di mira non tanto dai paesi del terzo mondo esportatori di derrate agricole quanto dai paesi ricchi, in primo luogo gli Stati Uniti, che pretendevano di esportare nel ricco mercato europeo.[28]
Negli ultimi anni gli organi dell'Unione hanno radicalmente cambiato la politica tradizionale. I nuovi regolamenti hanno drasticamente ridotto gli stimoli a produrre. Il risultato di tale inversione di rotta, proprio nel momento in cui gli Stati Uniti stanno dirottando verso usi non alimentari, ma energetici, le loro eccedenze agricole è stato criticato da chi paventa un acuirsi del problema dell'approvvigionamento di cibo. Questo mentre l'Asia sta mutando radicalmente dieta, e non avendo spazi sufficienti per produrre cereali per l'allevamento li dovrà acquistare[29]. Avere abbandonato la politica della sicurezza potrebbe provocare conseguenze negative per i paesi come l'Italia, che ormai non produce che una frazione dei cereali consumati e dei panelli proteici necessari per l'allevamento.[30]
La PAC, anche nella versione attuale, è stata peraltro accusata di distribuire fondi in maniera poco equilibrata, favorendo le aziende agricole più grandi e sostenendo la diffusione di metodi di coltivazione invasivi.
La politica agricola è una dei primi accordi comuni europei. Si concentra soprattutto sul settore dei cereali, su quello ortofrutticolo, su quello vinicolo, sul settore delle carni bovine e su quello lattiero-caseario. Oggi, assorbe poco meno della metà delle intere risorse dell’Unione (ossia circa 56 miliardi di euro)[31]; questo dato è in diminuzione, se si pensa che nel 1980 la PAC ne assorbiva circa il 70%[32].

[modifica]Rappresentanza democratica

Secondo alcuni critici, le strutture istituzionali dell'Unione europea non garantiscono un'adeguata rappresentanza democratica ai suoi cittadini; le principali funzioni sono infatti attribuite al Consiglio dell'Unione europea e non alParlamento europeo, che è investito di poteri relativamente più limitati. I lavori dell'Europarlamento sono inoltre scarsamente coperti dai mezzi di comunicazione della maggior parte degli stati membri, e di conseguenza l'opinione pubblica non è generalmente a conoscenza del funzionamento e delle decisioni dell'istituzione.

[modifica]Materie religiose

Alcuni esperti di diritto ecclesiastico e di rapporti tra istituzioni e religioni criticano la politica spesso distaccata in materia dell'Unione europea, che si limita a ricalcare gli orientamenti internazionali nel garantire la libertà di culto e a delegare gli Stati nelle varie discipline. Nonostante la pressione di varie confessioni, soprattutto la Chiesa cattolica, le religioni vengono anzi associate anche a teorie e associazioni filosofiche ed ateistiche. Ne risultano situazioni anomale come le dispense in Grecia al Monte Athos, che viola alcuni dei principali principi comunitari come la libera circolazione dei cittadini europei o l'equiparazione tra uomini e donne.[33]

[modifica]Politica estera

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi le voci Politica estera e di sicurezza comunePolitica europea di sicurezza e difesa e Forze armate dell'Unione europea.
  • La collaborazione euromediterranea, o Processo di Barcellona, è stata varata con la conferenza di Barcellona del27-28 novembre 1995. Vi parteciparono i ministri degli Esteri degli allora 15 stati membri e dodici paesi dell'Africa Mediterranea e del Vicino Oriente: Algeria, Cipro, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Malta, Marocco, Siria, Tunisia, Turchia e l'Autorità Nazionale Palestinese. La Libia era presente come paese osservatore. Attualmente, dopo l'allargamento del 2004 e quello del 2007, la collaborazione coinvolge i Ventisette e dieci paesi della sponda sud del Mediterraneo. Gli obiettivi dell'accordo sono tre: rafforzare le relazioni in materia politica e di sicurezza, creare una collaborazione economica e finanziaria, e potenziare la cooperazione nei settori sociale, culturale e umano.
Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Partenariato orientale.

[modifica]Simboli dell'Unione europea

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Simboli europei.

[modifica]Maggiori città

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Comuni dell'Unione europea per popolazione.
I primi dieci comuni dell'Unione Europea sono i seguenti:
Posizione↓Città↓Stato↓Popolazione↓
1.City of London logo.svg Londrabandiera Regno Unito7.556.900
2.Coat of arms of Berlin.svg Berlinobandiera Germania3.429.870
3.Escudo de Madrid.svg Madridbandiera Spagna3.255.944
4.Comuneroma.png Romabandiera Italia2.753.059
5.Grandes armes de la ville de Paris.svg Parigibandiera Francia2.167.994
6.Stema municipiu bucuresti.svg Bucarestbandiera Romania1.931.838
7.POL Warszawa COA.svg Varsaviabandiera Polonia1.800.821
8.Coat of arms of Hamburg.svg Amburgobandiera Germania1.773.218
9.Coat of arms of Budapest.png Budapestbandiera Ungheria1.702.297
10.Wien 3 Wappen.svg Viennabandiera Austria1.631.082

[modifica]Note

  1. ^ Nome dell'Unione europea nelle lingue ufficiali
  2. ^ I simboli dell'UE. europa.eu. URL consultato il 10-5-2010.
  3. ^ a b c d Paesi candidati e candidati potenziali. ec.europa.eu. URL consultato il 10-5-2010.
  4. ^ Europa - L'UE in sintesi - Gergo europeo. europa.eu. URL consultato il 10-5-2010.
  5. ^ L'Alto Rappresentante AEPS è anche Primo Vice-Presidente della Commissione Europea
  6. ^ CONSILIUM - Homepage
  7. ^ La presidenza del Consiglio dell'Unione Europea viene assunta ogni sei mesi, a seconda dello stato che detiene la presidenza, da un diverso ministro
  8. ^ «In Irlanda vince il sì all'Europa con oltre il 67% dei voti»Il Sole 24 Ore, 3 10 2009. URL consultato in data 10-5-2010.
  9. ^ Consiglio dell'Unione europea, Treaty of Lisbon[collegamento interrotto]
  10. ^ «Klaus firma il Trattato di Lisbona - Barroso: «In vigore entro gennaio»»Corriere della Sera, 4 11 2009. URL consultato in data 10-5-2010.
  11. ^ Ue entra in una nuova era, da oggi in vigore Trattato di Lisbona. apcom.net, 1-12-2009. URL consultato il 10-5-2010.
  12. ^ Eurostat
  13. ^ Quattro Motori per l'Europa. 4motors.eu. URL consultato il 10-5-2010.
  14. ^ a b c d e f g h i j Fondo Monetario Internazionale - Prodotto interno lordo PPP nazionale e procapite - Anni 2009 e 2010
  15. ^ a b c Eurostat - Pil procapite nei Paesi membri - Anni 1995-2009
  16. ^ Eurostat - Inflazione nei Paesi membri - Anno 2010
  17. ^ http://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/show.do?dataset=une_rt_a&lang=en
  18. ^ a b c Eurostat - Tasso di crescita del PIL nei Paesi membri - Anni 1990-2011
  19. ^ http://epp.eurostat.ec.europa.eu/tgm/table.do?tab=table&language=en&pcode=tsieb060&tableSelection=1&footnotes=yes&labeling=labels&plugin=1
  20. ^ CIA - The World Factbook - Country Comparison :: Unemployment rate
  21. ^ http://epp.eurostat.ec.europa.eu/tgm/table.do?tab=table&language=en&pcode=tsieb060&tableSelection=1&footnotes=yes&labeling=labels&plugin=1
  22. ^ CIA - The World Factbook - Country Comparison :: Unemployment rate
  23. ^ a b Fondo Monetario Internazionale - Inflazione e Disoccupazione - Dati 2010 e Proiezioni 2011-2016
  24. ^ Ai sensi della risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
  25. ^ Altre nazioni europee. Unione europea. URL consultato il 16 maggio 2009.
  26. ^http://www.freedomhouse.org/images/File/fop/2010/FOTP2010Global&RegionalTables.pdf
  27. ^ Cfr. Eric Cò, "Unione Europea. Mito o realtà?", p. 89.
  28. ^ Antonio Saltini, Agripower: i futuri signori del grano del Pianeta, in Spazio rurale, LI, n. 2/2006
  29. ^ Antonio Saltini, L'Asia abbandona il riso. È la più grande rivoluzione alimentare della storia, in Spazio rurale, L, n. 3/2005
  30. ^ Antonio Saltini, Un deficit confortante, una dipendenza inquietante, in Spazio rurale, XLIX, n. 8-9 2004
  31. ^ Tale valore corrisponde, a titolo di paragone, ad una spesa di circa 10 euro al mese da parte di ogni cittadino dell'Unione.
  32. ^ Eric Cò, Unione Europea. Mito o realtà?, p. 90.
  33. ^ Carlo Cardia, Ordinamenti religiosi ed ordinamenti dello Stato, 2003, "Il Mulino"

[modifica]Bibliografia

  • Eric Cò, Unione Europea. Mito o realtà?, Italian University Press, Genova 2010
  • Nicoletta Di Sotto, Dalla periferia all'Europa. I partiti etnoregionalisti e l'Unione europea, 2009, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli (CZ)
  • Timothy Garton Ash, Storia del presente. Dalla caduta del muro alle guerre dei Balcani, Mondadori, Milano 2001
  • Bino Olivi, L'Europa difficile. Storia politica dell'integrazione europea, Il Mulino, Bologna 2001

[modifica]Voci correlate

[modifica]Altri progetti

[modifica]Collegamenti esterni

Unione europea - TrattatiIstituzionistoria dell'integrazione europea
1951-521957-581965-671986-871992-931997-992001-032007-09
Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA)
Comunità europea dell'energia atomica (CEEA o Euratom)
Comunità economica europea (CEE)Comunità europea (CE)
Comunità europeeCECACEEA,CEEGiustizia e
affari interni
(GAI)
Cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale(GAI)
Politica estera e di
sicurezza comune
 (PESC)
U N I O N E   E U R O P E A   (U E)
Trattato di
Parigi
Trattati di
Roma
Trattato di
fusione
Atto unico
europeo
Trattato di
Maastricht
Trattato di
Amsterdam
Trattato di
Nizza
Trattato di
Lisbona
                             

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