Oscar Fingal O'Flaherty Wills Wilde
fu uno scrittore, poeta e drammaturgo irlandese. Autore dalla scrittura apparentemente semplice e spontanea, ma sostanzialmente molto ricercata ed incline alla ricerca del bon mot, con uno stile talora sferzante e impertinente egli voleva risvegliare l'attenzione dei suoi lettori e invitarli alla riflessione.[1] È noto soprattutto per l'uso frequente diaforismi e paradossi, per i quali è tuttora spesso citato.[2]
L'episodio più notevole della sua vita, di cui si trova ampia traccia nelle cronache del tempo,[3] fu il processo e la condanna a due anni di prigione per avere violato la legge penale che codificava le regole morali in materia sessuale della sua stessa classe sociale.[4]
Molti i libri scritti sulle sue vicende e sulle sue opere,[5] tra le quali, in particolare, i suoi testi teatrali, considerati dai critici deicapolavori del teatro dell'800.[6]
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Biografia [modifica]
Origini e rapporto con i genitori [modifica]
Il padre [modifica]
Oscar era figlio di due personaggi notevoli: il padre, Sir William, era un celebre oftalmologo irlandese, fondatore di un ospedale a Dublino (il St Mark)[7] e autore di diversi trattati medici ritenuti validi per molto tempo.[8] Fra i suoi pazienti, a partire dal 1863, poté annoverare il re Oscar I di Svezia, e la regina Vittoriad'Inghilterra, di cui divenne oculista personale. Sir William scrisse anche libri di archeologia e di folclore.[9]
La passione per le donne sciupò la sua fama di medico e scienziato: fu infatti accusato di stupro ai danni di una ragazza diciannovenne, Mary Travers.[10] Il processo che ne seguì, quasi un preannuncio di quello che in seguito subirà il figlio Oscar, che all'epoca dei fatti aveva otto anni, si risolse con una condanna al risarcimento dei danni per una somma di 2000 sterline.[11]
La madre [modifica]
La madre, Jane Francesca Elgee, nata il 27 dicembre 1821, era una poetessa irlandese di remote origini inglesi e d'ispirazionebyroniana conosciuta sotto il nome di "Speranza", pseudonimoche derivava dal suo motto "Fidanza, speranza, costanza". La poetessa affermava di discendere da una nobile famiglia toscana, affermazione chiaramente falsa[12]. Proprio come il figlio, la madre tendeva a nascondere la sua vera età, che venne però ricavata dalla sua richiesta di finanziamento alla "Royal Literary Fund" nel1888.
La donna mise il suo carattere ribelle al servizio della causa dell'irredentismo irlandese, mentre la sua passione per il confronto e la critica letteraria la condusse alla fondazione di un salotto culturale a Dublino ed in seguito anche di uno a Londra.[13] Era un'abile conversatrice e i suoi ricevimenti erano avvenimenti importanti per la società dublinese.
Oscar Wilde aveva poco in comune col padre, molto invece con la madre, cui somigliava sia nell'aspetto che nella voce, nelle eccentricità e nella passione per la letteratura. Dalla madre aveva ereditato anche piccoli vezzi, come l'abitudine a nascondere la sua vera età.[14]
In occasione dei compleanni Oscar era solito scherzare e vestirsi in gramaglie, affermando di sentirsi in luttoper la morte di un altro dei suoi anni.[15] Oscar aveva in comune col padre l'abilità oratoria[16] e la scarsa considerazione per l'opinione pubblica.
Quando il padre scrisse un libro, Lough Corrib, che narrava le spinose vicende del processo subito,[17] Oscar si vantò di aver ereditato dal padre un nome famoso.[18] Al momento della nascita di Wilde il padre aveva 39 anni e la madre 28. Questa, che aveva sperato nella nascita di una femmina,[19][20] in seguito espresse più volte il desiderio di vedere il figlio maschio inatteso percorrere una carriera da parlamentare.[21]
Il nome [modifica]
La coppia ebbe tre figli: il maggiore, William Robert Kingsbury Wills Wilde (nato il 26 settembre 1852), il secondogenito, il cui nome completo era Oscar Fingal O'Flahertie Wills Wilde e la minore, Isola Francesca Emily Wilde (nata il 2 aprile 1857).
Nella scelta del nome per Oscar sua madre volle significare molti riferimenti:[22]
- Oscar secondo la mitologia irlandese era il nome del figlio di Osin nato nella terra dell'eterna giovinezza, da ciò l'augurio di rimanere sempre giovane;
- Kingsbury, in omaggio alla famiglia della madre;
- O'Flahertie dall'antica parentela della nonna paterna.
Oscar cambiò spesso la sua firma e il modo con cui si faceva chiamare; all'università, ad esempio, scelse il nome di Wills Wilde.[23]
Uscito di prigione Oscar adotterà il nome Sebastian Melmoth, protagonista del romanzo Melmoth the Wanderer, scritto dallo zio materno Charles Robert Maturin.[24]
A chi sosteneva che il cognome irlandese preceduto da "Mac" fosse più importante di quello con "O'", Oscar affermava che tra le famiglie di nobili origini vi erano anche gli "O' Wilde".[25]
Nel corso della vita utilizzò anche altre firme:
- O.FO.F.W.W., in occasione delle collaborazioni alla rivista Kottabos, (negli anni del College);
- C.3.3., firma inventata durante la prigionia;[26]
- Sant'Oscar di Oxford, elaborata poco prima della morte.[27]
Non gradiva che qualcuno gli facesse notare che il suo nome in realtà fosse solamente Oscar Wilde,[28] o, peggio ancora, solo Oscar.[29] In seguito venne chiamato anche "Grey Crow" (corvo grigio).[30]
La moglie Costanza amava chiamarlo Oscàr alla francese.
L'infanzia [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Aspetto fisico e carattere di Oscar Wilde. |
Oscar nacque in una casa di modeste condizioni al civico 21 di Westland Row[31] in un periodo di momentanea indigenza della famiglia.
Poco dopo ebbero modo di trasferirsi in una casa più ricca, a Merrion Square, e dichiararono che ivi era nato Oscar che fu battezzato il 1 aprile 1855: per l'occasione la madre chiese, ricevendone un rifiuto, a Sir William Rowan Hamilton, di fargli da padrino.
Del suo battesimo, forse fonte di ispirazione dell'opera "The Importance of Being Earnest", e dei suoi primi anni di incontro con la fede cattolica, lo stesso Oscar ammetterà in seguito di non avere alcun ricordo.[32] Poche sono le notizie certe dei suoi primi anni di vita: una volta giocando con suo fratello si ruppe un braccio,[33] e un'altra volta fuggì di casa ed è noto anche che gli piacesse pescare.[34]
Fra le amicizie di gioventù si annovera quella con Edward Carson, che Oscar conobbe d'estate sulle spiagge di Dungarvan, e che divenne in seguito famoso per essere colui a cui si attribuisce la divisione del regno dell'Irlanda.[35]
Un esempio del carattere di Wilde bambino si trova nel seguente aneddoto: insieme al fratello era stato affidato ad una bambinaia. Durante la momentanea assenza di quest'ultima, i vestiti dei bambini, che erano davanti al camino per asciugarsi, presero fuoco. Di fronte a tale episodio Oscar applaudiva felice, mentre il fratello gridava spaventato. Dopo che la donna ebbe spento le fiamme, Oscar pianse perché l'interessante spettacolo era finito.[36]
Studi [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Studi di Oscar Wilde. |
Oscar Wilde fu educato tra le mura domestiche fino all'età di nove anni; in seguito dal 1864 al 1871 studiò alla Portora Royal Schoola Enniskillen (contea di Fermanagh), seguendo le orme di suo fratello maggiore.[37]
Dal 1874 frequentò il Trinity College di Dublino dove, per i suoi lodevoli studi sui lirici greci,[38] (Oscar si vantò a lungo dell'esame sui "Frammenti dei poeti comici greci di Meineke" che sostenne[39]) vinse la Berkeley Gold Medal, il premio più alto della scuola.
Nel 1873 per il profitto conseguito ebbe una borsa di studio. Nel 1874 Wilde riuscì a vincerne un'altra per la frequenza alle lezioni in materie classiche che ebbe modo di seguire al Magdalen College di Oxford. Gli anni trascorsi all'università di Oxford dove studiò con passione i classici greci vennero in seguito paragonati da Wilde ad un fiore rispetto al resto della sua vita.[40]
I viaggi [modifica]
Durante il periodo degli studi universitari nell'estate del 1875Oscar ritenne importante che non mancasse alla sua formazione culturale la conoscenza dei luoghi dell'arte e della cultura classica italiana. Compì dunque un viaggio in Italia in compagnia di William Goulding e del reverendo John Pentland Mahaffy, suo tutore in anni passati, famoso per il suo pensiero conservatore[38] che non sempre condividerà le idee di Wilde.[41].
Per le sue spese eccessive non poté visitare tutte le città che si era ripromesso e dovette tornare all'università dove fece infuriare con le sue parole sprezzanti durante l'esame di teologia ilsacerdote William Archibald Spooner già infastidito dal suo ritardo.[42]
Nel 1876 morì il padre[37] In quegli stessi anni (1876-1879) Oscar riuscì a pubblicare sette liriche e 13 poesie. L'anno successivo, nelle vacanze primaverili, Oscar partì di nuovo per l'Italia in compagnia dei suoi vecchi amici a cui si aggiunse George Macmillan.
Dopo un altro avventuroso viaggio in Grecia giunse infine a Roma, dove fu ricevuto da Papa Pio IX a cui Wilde dedicò un sonetto. Per via della lunga vacanza arrivò ancora una volta in ritardo al college per cui venne sospeso dagli studi, gli si vietò la residenza nel campus per il periodo del trimestre rimasto e fu privato di tutti i benefici.
Wilde a quei tempi si riteneva in condizioni di povertà che attribuiva all'impossibilità di un suo matrimonio con Florence Balcombe la quale avrebbe risolto i suoi problemi economici. In realtà le sue difficoltà dipendevano dal tenore di vita eccessivamente dispendioso. Cercò quindi conforto e risorse presso sua madre che rifiutò di aiutarlo sostenendo che per l'eredità ricevuta Oscar avrebbe potuto vivere in tranquillità per diversi anni.[43]
Per due volte Wilde dovette presentarsi al tribunale per pagare dei debiti.[44] Il 13 giugno 1877 morì Henry Wilson, suo fratellastro da cui Oscar si aspettava una cospicua eredità ma rimase deluso: ebbe la somma di 100 sterline e la parte dell'abitazione di Illaunroe (i due erano comproprietari) ma solo a patto che per almeno 5 anni non si convertisse al cattolicesimo.[45]
L'amicizia con Walter Pater [modifica]
In quel periodo Oscar scrisse per il Dublin University Magazine non senza avere alcuni piccoli screzi con il direttore, Keningale Cook,[46].
Inviò una copia dell'articolo pubblicato a Pater che gli scrisse di volerlo conoscere. In seguito quando Wilde continuò lo scambio di lettere inserendovi dei sonetti. Pater gli chiese di cimentarsi nella prosa, che egli riteneva compito ben più arduo.[47]
Durante i primi incontri fra i due il comportamento di Oscar fece preoccupare il suo amico Bodley che riferiva che Hardinge, suo conoscente, riceveva lettere da Pater che facevano così sospettare una possibile relazione amorosa fra i due.[48] Erano già noti i comportamenti di Pater, che amava circondarsi di giovani ragazzi di aspetto femmineo.[49]
Di lui Oscar penserà che avesse paura della cattiva fama e disse che[50] era solito parlare a voce tanto bassa che più che ascoltarlo bisognava origliarlo.[51] Oscar comunque gli mostrò sempre deferenza chiamandolo nelle lettere "grande maestro".[52]
La fine dell'università [modifica]
Nel giugno del 1878 Oscar si presentò per il "Final Schools" dove consegnò il compito mezz'ora prima dello scadere del tempo assegnato.[53]
La commissione, composta dall'oratore ufficiale, dal docente di poesia e da altri tre membri della congregazione, l'11 giugno dichiarò vincitore Oscar Wilde che aveva ancora l'esame di teologia da superare che sostenne con buon esito a novembre. Ad Oxford vinse per la poesia Ravenna anche l'Oxford Newdigate Prize, prestigioso riconoscimento già assegnato a insigni letterati come Ruskin e Matthew Arnold.
A seguito di tale successo nell'albo della scuola vennero scritte a caratteri d'oro le sue iniziali che furono cancellate dopo il processo e la condanna. Solo molto tempo dopo vennero nuovamente inserite.[54]
Dopo gli studi [modifica]
Alla ricerca di una borsa di studio [modifica]
Ricevuto il diploma di Bachelor of Arts, Wilde tornò da Oxford a Londra dove si mise alla ricerca di ulteriori sostentamenti economici.
Fece domanda al Trinity per ottenere una "fellowships" (borsa di studio) ma durante la prova scritta Oscar notò che le domande erano poste in maniera poco corretta. Forse anche per queste sue contestazioni venne bocciato.[55]
Wilde non voleva cercare un'ereditiera da sposare, come gli consigliava la madre, cosa che invece suo fratello cercò di fare invano. Willie infatti era troppo frettoloso: volle fidanzarsi con una facoltosa ereditiera dopo solo poche ore averla conosciuta e inoltre le chiese anche di mantenere il più stretto riserbo. La donna poco convinta del suo amore naturalmente lo rifiutò.[56]Wilde intanto si dedicava allo studio dell'archeologia e alla ricerca di una borsa di studio.[57]
Aiutato da Frank Benson riuscì a portare in scena la rappresentazione teatrale dell'Agamennone di Eschilo il 3 giugno 1880. Egli affermò di essere stato di grande aiuto per la rappresentazione, elargendo consigli e istruzioni. Tale versione non trova riscontro nei commenti di Benson.[58] Il 4 settembre 1879 Wilde come anonimo scrisse per l'Athenaeum una serie di articoli di recensioni di voci dell'Enciclopedia Britannica, con la collaborazione di Richard Claverhouse Jebb con cui Wilde non concordava su molti punti.[59]
Oscar continuava intanto a stupire la gente con le sue stravaganze: una volta l'attrice Louise Jopling lo incontrò con un serpente attorcigliato al collo.[60] Egli sapeva rispondere a tono ad ogni offesa a lui rivolta, come la volta quando uno spettatore lo apostrofò in modo offensivo: a questi Wilde rispose sereno: «È incredibile come sia semplice farsi conoscere a Londra».[61] Certo Oscar si compiaceva di essere noto affermando, con falsa modestia, di quanto fosse stato facile diventarlo.[62]
La casa [modifica]
Wilde decise di vendere le case di Bray ricavandone 2.800 sterline e, sperando nella stessa fortuna avuta da Shakespeare, che abitando a Londra aveva acquistato quella fama che prima non aveva,[64] riuscì a trovare agli inizi del 1879 una casa a Londra al numero 13 di Salisbury Street da abitare insieme al suo amico Frank Miles .
L'abitazione, che era trasandata, vecchia e buia, agli occhi di Oscar aveva un'atmosfera romantica e la chiamò la Casa del Tamigi, per il fiume che si poteva vedere affacciandosi alle sue finestre.[63]
L'edificio era composto da tre piani, ad Oscar toccò il secondo e sistemò i suoi libri al primo. Decorò la parte da lui abitata di gigli,porcellane cinesi e pannelli bianchi. Facevano bella mostra di sé nelle stanze anche statuette di Tanagra, tappeti greci, un dipinto diEdward Poynter che ritraeva Lillie Langtry e mobili costosi.[65] Wilde nel corso della sua vita cambiò spesso residenza abitando anche a Tite Street e a Chelsea.
L'incontro con James McNeill Whistler [modifica]
(EN)
« Oscar: "How I wish I had said that." Whistler: "You will, Oscar, you will." »
| (IT)
« Oscar: "Come vorrei averlo detto io". Whistler: "Lo dirai, Oscar, lo dirai" »
|
(James McNeill Whistler risponde ad Oscar Wilde, in un ricevimento dell'1883a casa di Louise Jopling[66])
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Il 5 maggio 1880 Wilde recensì una mostra di James McNeill Whistler, famoso pittore dell'epoca, e in particolare si complimentò con lui per il suo quadro intitolato la “Ragazza d'oro[67]”. Da questa occasione iniziò una conoscenza fra i due fatta di incontri e scontri.
A proposito di questo loro rapporto scriverà poi Ellen Terry, che li giudicava entrambi tra gli uomini più illustri della sua epoca per la loro spregiudicatezza.[68]
« Soltanto chi non ha immaginazione inventa[69] » |
William Schwenck Gilbert con l'aiuto delle abilità pittoriche diGeorge du Maurier pubblicò su Punch diverse caricature di Oscar, giocando sul termine "Wilde-wild" (in inglese wild significa selvaggio) prendendolo in giro per la sua passione per i gigli e per il modo di acconciarsi i capelli.
Un giorno mentre Oscar chiacchierava con Maurier si avvicinò Whistler, chiedendo chi dei due avesse inventato l'altro,[70]. Wilde risponderà in seguito quando scrisse che erano stati loro due ad aver inventato Whistler.[71]
Celebre lo scambio di battute con Gilbert intercorso una sera al Haymarket Theatre:
« Gilbert: «Vorrei saper parlare come lei. Terrei la bocca chiusa e sosterrei che è una virtù». Oscar: «Quale egoismo! Potrei negare a me stesso il piacere di parlare, mai negherei agli altri quello di ascoltare»[72] » |
In seguito il loro scambio di battute divenne sempre più aspro ma mentre Whistler ironizzava per far male, Oscar usava la parola per sedurre. Punch in un articolo li descrisse tutti intenti a spettegolare nei riguardi di alcune attrici: Wilde scrisse alla rivista che non era così perché nei loro incontri essi amavano parlare solo di sé stessi: Whistler aggiunse che in realtà si parlava solo di Oscar. Wilde ribatté: «Parlavamo di te ma io pensavo a me stesso».[73]
Per i loro scambi di battute dissacranti i due finirono per separarsi sino a quando il più generoso Wilde si riappacificò con il pittore il 29 novembre 1887 in occasione della mostra tenutasi alla Suffolk Gallery dove Oscar ricevette i visitatori.[74]
Prime opere e viaggi [modifica]
Dopo aver passato un po' di tempo con la madre Wilde trovò una nuova residenza al terzo piano di Charles Street che si trovava vicino a Grosvenor Square. Dalla metà degli anni ottanta divenne collaboratore fisso per il Pall Mall Gazette gestendo come autore anonimo una rubrica dal titolo The Poet's Corner, per le recensionidi nuovi libri di poesie appena pubblicati.[75]
Il 7 maggio del 1879 il fratello Willie e sua madre raggiunsero Oscar a Londra andando ad abitare al 146 di Oakley Street (Chelsea). Lady Wilde aprì un salotto culturale che divenne tanto noto da attirare l'attenzione del principe del Galles che disse «Non conosco il signor Wilde, e non conoscere il signor Wilde significa non essere conosciuti».[76]
Nel 1881 in occasione della pubblicazione del volume intitolato Poems (Poesie) Wilde che ne aveva inviata una copia alla biblioteca dell'Oxford Union, fu amareggiato dalla recensione di Oliver Elton e Henry Newboltche lo accusavano di immoralità, inconsistenza e plagio tanto che il suo libro fu respinto dalla biblioteca[77]
Le accuse di immoralità divennero più frequenti: il padre del suo amico Frank Miles che coabitava con Oscar ingiunse al figlio di rompere il loro rapporto.[78]
La fama di Oscar arrivò in America dove un impresario teatrale, Richard D'Oyly Carte, propose a Wilde un giro di conferenze negli Stati Uniti, con l'intenzione di mostrare da vicino al pubblico americano quegli esteti che furoreggiavano in Europa.[79]
Il soggiorno americano fu segnato da inimicizie e inconvenienti sino al punto che Oscar rischiò di finire in prigione così che quando decise di tornare in Europa i giornali definirono la sua avventura americana un fallimento.[80]
Per approfondire, vedi la voce Oscar Wilde negli Stati Uniti d'America. |
Il matrimonio [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Oscar Wilde e le donne. |
(EN)
« Women are made to be loved, not to be understood »
| (IT)
« Le donne sono fatte per essere amate, non per essere capite. »
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(Oscar Wilde in la sfinge senza enigma, trad. di Alberto Rossatti[81])
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Il tradimento per Oscar Wilde |
Il pensiero di Oscar Wilde sulle donne tradite in amore lo espresse in occasione di una sua passeggiata in compagnia di Sherard per le vie di Parigi. Egli aveva notato come in Francia avessero quella che lui considerava una brutta abitudine, quella, cioè, di amare troppo le donne: questo portava inevitabilmente al tradimento con altre donne che quelli amavano fortemente allo stesso modo. In Inghilterraquesto invece non accadeva, perché gli inglesi non amavano eccessivamente le donne.[82]
Celebre a tal proposito fu il suo commento ad un aneddoto che riguardava il suo amico Ernest La Jeunesse: per eliminare ogni dubbio sulla sua ipotetica impotenza egli infatti aveva sedotto la moglie di colui che lo aveva offeso. «La più grande risposta della storia» disse Wilde[83]
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Wilde decise di soggiornare inFrancia, a Parigi, dove si sistemò con l'aiuto di Robert Harborough Sherard.[84] Lui e Wilde si incontrarono quasi ogni giorno salutandosi con baci sulle labbra, fatto che alimentò i pettegolezzi su di loro.[85]
A Parigi Wilde si dedicò al lavoro, anche se amava scherzarci sopra con Sherard: infatti una volta disse che per tutta una mattina era riuscito soltanto a levare una virgola da una sua poesia e che nel pomeriggio l'aveva rimessa.[86]
Oscar decise di cambiare il suo modo di presentarsi e adottò una nuova acconciatura che imitava quella degli imperatori romani: capelli molto corti con piccoli riccioli. Per il suo nuovo taglio di capelli, come modello portò dal barbiere un busto forse di Nerone, o forse di Antinoo.[87] Ma non mancarono malignità al riguardo. Alcuni insinuarono che i suoi capelli erano diventati ricci come i suoi denti.[88]
Tornato a Londra Wilde fu molto compiaciuto che nessuno più lo riconoscesse e che tutti concordassero che ora dimostrava meno anni di quelli che aveva:[89]
Oscar era tanto cambiato al punto che fu vittima di una nuova satira di Punch che finse di mettere in vendita girasoli, gigli, vecchie piume e parrucche, insomma tutte le vecchie caratteristiche di Wilde.[90] Wilde cominciò a progettare di sposarsi sia per sfuggire ai moralisti, sia per salvarsi dagli usurai.
Nel maggio del 1881 accompagnò sua madre a casa di loro amici e qui conobbe Constance Lloyd, una ragazza di 3 anni più giovane di lui,[91] che sapeva leggere Dante in italiano.
La ragazza impressionò talmente tanto Oscar che appena usciti di casa lui disse a sua madre che pensava di sposarla.[92]
Del loro primo incontro avvenuto il6 giugno 1881, ne parlò sia con il nonno[93] che con il fratello affermando che gli erano piaciuti la sua naturalezza e il fatto che, dialogandoci, dava l'impressione di essere di un livello culturale superiore alla media.[94]
Per risollevarsi economicamente, in attesa della prima americana di Vera, accettò un piccolo giro di conferenze che iniziò da Londra dove raccontò, fra le altre cose, il suo viaggio in America. Narrò di come all'inizio, nel Texas, lo chiamassero capitano e alla fine, nel Messico, generale,[95] e si sentì offeso solo quando fu chiamato professore.
Aspro fu un articolo a tre colonne di Labouchere, che annunciava il declino di Wilde;[96] che rispose osservando che se per annunciare il fallimento si scriveva un articolo a tre colonne non esisteva alcuna differenza fra la fama e l'oblio.[97]
Il 2 agosto del 1883, per assistere alla rappresentazione della sua tragedia, Wilde si recò per poco tempo in America compiendo un viaggio dove si rise di lui e con lui,[98]. Tornato in Europa riprese il suo giro di conferenze. Durante i due incontri che tenne a Dublino incontrò nuovamente Constance, con la quale si fidanzò il 25 novembre.[99]
Dopo alcuni dissidi con i parenti di lei e lettere di auguri da parte dei suoi congiunti,[100] ebbe molte difficoltà a saldare i debiti non riuscendoci in tempo né per il matrimonio né per arredare la casa.[101]
La vita coniugale [modifica]
Il matrimonio previsto per aprile, fu poi spostato al 29 maggio 1884 e celebrato nella chiesa di Saint James Paddington[102]. Dopo la luna di miele sembrava già pentito di essersi sposato.[103]
Spendeva senza risparmio al punto che le 50 sterline regalategli dalla zia per il matrimonio le spese per acquistare due cucchiai.[104]
La moda secondo Oscar Wilde |
Per Oscar Wilde il nemico numero uno dell'abbigliamento era lamoda, «una cosa talmente brutta che si doveva cambiare ogni 6 mesi»[105] Del suo abbigliamento che alcuni ritenevano assolutamente da folli,[106] Wilde invece ne apprezzava la praticità. Egli si prodigava a dare per la ricerca della comodità nelle cose da indossare ma non trovò nessuno che li seguisse.[107] Proprio sull'abbigliamento tenne poi un giro di conferenze senza successo, criticate anche dalla stampa.
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Per quanto riguarda l'affinità di coppia, l'inizio fu promettente: Oscar si lamentava scherzosamente che anche se la moglie era così bella non poteva esserne geloso. Riconosciuti per strada venivano chiamati Amleto e Ofelia;[108] i due novelli sposi ebbero difficoltà di alloggio, in quanto la casa non fu pronta per tempo.
Wilde litigò con la prima società costruttrice (Green), alla quale non voleva pagare alcun compenso,[109] grazie poi all'aiuto di Godwin, le rendite della moglie non bastavano infatti a pagare tutte le grandi spese,[110] e dal costruttore Sharpe riuscì alla fine ad avere un alloggio fisso, al numero 16 di Tite Street nel 1º gennaio 1885.[111]
I coniugi Wilde però prima di poterci entrare dovettero pagare anche i vecchi costruttori che nel frattempo avevano sporto denuncia. La casa era composta da 4 piani, senza contare il seminterrato dove si trovava la cucina.
Nell'atrio si potevano ammirare due incisioni: Diana e le sue ninfe al bagno e Apollo e le Muse; nella sala da pranzo un tappeto Morris di colore verde-azzurro ricopriva parte del pavimento, nella biblioteca c'erano una poltrona ed un tavolino orientale, ma mancavano le sedie. Al primo piano vi erano le due camere da letto, quella di Oscar divenne poi la camera dei bambini.[112] Wilde disse di aver scelto di abitare nell'East End in quanto, a sentir lui, in quel luogo la gente non portava la maschera, era sincera.[113]
La moglie assecondava ogni consiglio di Oscar anche nel modo di vestire, a volte con esito positivo.[114]Wilde era in cerca di lavoro, visto che le ultime conferenze non avevano sortito l'effetto sperato, ma si vide negato il posto di ispettore scolastico.
Nel frattempo la moglie, che era rimasta incinta, disgustava Oscar a causa delle frequenti nausee e del corpo gonfio.[115]
Il primo figlio Cyril nacque il 5 giugno 1885 e, dopo un anno e mezzo, il secondogenito Vyvyan, il 5 novembre1886,[116] che per errore fu dichiarato nato il 3 novembre.[117]
Dopo la nascita dei figli, Constance e Oscar iniziarono a non essere più la coppia felice di un tempo. Lei lo riprendeva per ogni errore e smascherava le sue piccole bugie,[118] Wilde dal canto suo mostrava amore paterno per i figli ma non cessava di frequentare uomini tra i quali Henry Marillier.
L'incontro con Robert Ross [modifica]
Nel 1886 Wilde conobbeRobert Ross, che aveva compiuto appena 17 anni e che per aver rivelato alla sua famiglia la sua omosessualità aveva dovuto abbandonare la propria casa.[119] Oscar chiamava il giovane San Roberto di Phillmore[120]per la sua capacità di affascinare le persone inducendole in tentazione[121] così come era accaduto per lui stesso.[122]
Robert, dopo aver recitato alcune poesie di Wilde, su incitamento dello stesso professore Arthur Tilley, l'8 marzo 1889, fu picchiato e gettato in una fontana da alcuni compagni di classe, che in seguito si pentirono per avergli così causato una polmonite[123] e una congestione cerebrale.[124]
Ross non era l'unico amante di Wilde: l'uomo frequentava ancheAndré Raffalovich nello stesso periodo dello scandalo che aveva coinvolto Lord Arthur Somerset in diversi episodi a sfondo sessuale, i quali gli costarono l'esilio dall'Inghilterra.[125] L'intima amicizia fra i due ben presto finì sostituita da quella con altri ragazzi che Wilde invitava a casa sua come il diciassettenne Richard Le Gallienne e Bernard Berenson, che però rifiutò ogni rapporto con lo scrittore.
Il Woman's World magazine [modifica]
Nel frattempo, sentendosi trascurata, Constance cercò di acquistare notorietà parlando a delle riunioni difemministe.[126] Thomas Wemyss Reid, direttore del "Leeds Mercury" nel febbraio 1887 ritenne che Wilde, grazie al suo talento nel recensire nuovi libri, gli sarebbe stato di grande aiuto per una nuova testata giornalistica.
Nella rivista di Reid, "The Lady's World: A Magazine of Fashion and Society", si discuteva di femminismo e richiesto di un parere Wilde, lo espresse colpendo positivamente l'editore che lo assunse.[127]
Il 18 maggio 1887 Oscar iniziò la collaborazione, con uno stipendio di 6 sterline alla settimana.[128] Wilde non esitò nel chiedere alla regina Vittoria una collaborazione alla rivista con la pubblicazione di una delle sue poesie, ma la sovrana rifiutò affermando di non averne mai scritte.
Esortato dalla signora Dinah Craik[129] Wilde, potendo contare sull'aiuto di Arthur Fish, propose ed ottenne dopo qualche discussione che il nome della rivista cambiasse in "The Woman's World" nel novembre 1887.[130]
All'inizio Wilde fu puntuale nello svolgere il suo lavoro che iniziava alle 11 del mattino ma aveva preso l'abitudine di andarsene sempre prima del tempo fissato fino al punto di recarsi al lavoro due sole volte alla settimana per un'unica ora,[131] probabilmente perché, essendovi il divieto di fumare negli uffici, non riusciva ad astenersi per molto tempo. Nel 1889, ormai annoiato del suo lavoro, lasciò l'incarico.
Gli incontri [modifica]
Wilde ebbe numerosi incontri con uomini che destavano il suo interesse:
- a casa di Edward Burne-Jones conobbe l'allora diciassettenneAubrey Beardsley (il 2 luglio 1891),[132]. In seguito Wilde affermò di aver inventato di averlo conosciuto;
- John Gray, un giovane, come lo definì Bernard Shaw, fra i più "abietti"[133] fra quelli di cui Wilde si circondò.
Di umili origini, il padre era un falegname, Gray lasciò la scuola a 13 anni.
Non è sicura la data in cui conobbe Wilde in quanto entrambi poi mentirono sul loro incontro, avvenuto almeno nel 1889. Le prove che si hanno dei loro primi rapporti sono una cena di cui fu testimone Frank Liebich[134].
- Lionel Johnson, che conobbe in occasione di un suo ritorno ad Oxford nel febbraio 1890, per la messa in scena dello Strafford di Browing.
Oscar in seguito descrisse ad un suo amico quell'incontro, raccontandogli che Johnson gli aveva fumato tutte le sue sigarette e confessandogli che si era innamorato di lui.[135]
- John Barlas, che in passato aveva minacciato di far saltare in aria il Parlamento e che arrestato era stato liberato grazie a Wilde.
Barlas credeva di essere un personaggio della Bibbia. Wilde ne aveva compassione, poiché diceva che la Bibbia era stata causa di mali per l'umanità.[136]
- Max Beerbohm, che apostrofava Wilde come "divino", mentre Oscar da parte sua lo definiva come la persona che possedeva «l'eterna vecchiezza». Beerbohm scrisse in quegli anni l'opera Happy Hypocriteche trattava di un uomo e della sua maschera: un tentativo d'imitazione dell'opera di Wilde che fu amareggiato da questo episodio.[137] Beerbohm scrisse inoltre un'altra opera, Zuleika Dobson, che ricordava quelle di Wilde.
Altre opere [modifica]
Nel 1888 Wilde pubblicò Il principe felice e altri racconti, una raccolta di fiabe scritte per i suoi due figli Cyril e Vyvyan.
Erano i tempi della pubblicazione nel 1890 de Il ritratto di Dorian Gray, l'opera che piacque tanto a sua madre,[138] ma poco al pubblico dei lettori, tanto che Constance sosteneva che per quel libro ormai nessuno più li voleva frequentare.[139]
Lionel Johnson scrisse una poesia in latino per celebrare Il ritratto di Dorian Gray che un suo amico, suo cugino, aveva letto almeno 9 volte (forse 14) e che insisté per incontrare Wilde. Lionel acconsentì ad accompagnarlo: fu il primo incontro fra Oscar e Lord Alfred Douglas.
Il ritorno in Francia [modifica]
Oscar Wilde tornò a Parigi, costituendo «il grande evento dei salotti letterari parigini» come scrisse l'Echo di Paris. Incontrò Émile Zola, l'11 marzo 1891 a Parigi, di cui apprezzò la ricerca quasi ossessiva della documentazione necessaria per scrivere una buona opera,[140] mentre egli, asseriva che era una fatica che lui non avrebbe mai fatto.[141] Durante questi soggiorni consolidò rapporti con molti intellettuali del luogo, i quali era solito intrattenere con aneddoti, racconti e paradossi esprimendosi direttamente in lingua francese. Wilde sapeva parlare solo per apologhi come egli stesso aveva più volte confessato allo stesso André Gide e probabilmente la sua più bella produzione è rimasta solo nella memoria di chi ebbe la fortuna di ascoltarlo. Diversi filoni di studio concordano nel ritenere Wilde molto più brillante come conversatore che non come scrittore.[142].[143]
Volle conoscere anche Marcel Proust, ma riuscì solo a vederlo di sfuggita, e alla fine il suo unico commento sul grande autore riguardò la bruttezza della sua casa.[144] In un incontro a cena con Jean Moréas e con i suoi discepoli Wilde chiese più volte al poeta di recitare qualche verso, ma quello, lodato in continuazione dai suoi ammiratori, rifiutò ogni volta. Questo comportamento stizzì Wilde che se ne andò infuriato.
Quando Wilde ebbe occasione di invitare Moréas e i suoi compagni, fu lui a parlare per tutto il tempo, tanto che Moréas lo definì un rompiscatole, mentre Wilde a sua volta si chiedeva ironicamente se il poeta fosse mai esistito o se fosse solo un mito.[145] Wilde conobbe anche il 24 febbraio 1891 Stéphane Mallarmé, che non appariva mai al pubblico. Mallarmé era amico di Whistler che gli scriveva parlando male di Wilde.[146]
Secondo Wilde, quando Mallarmé riusciva ad essere incomprensibile era perfetto, per questo doveva scrivere solo in francese e non in inglese, una lingua che capiva bene.[147] Oscar non sempre fu accolto amichevolmente come per esempio avvenne con il traduttore delle opere di Wilde Marcel Schwob, che lo descrisse come un accanito consumatore di sigarette egiziane oppiate[148] e d'assenzio,[149]
Oscar lo paragonò metaforicamente a un assassino e molestatore di donne innocenti.[150]
L'incontro con André Gide [modifica]
Il ventiduenne André Gide incontrò Wilde il 26 novembre 1891, e da quel giorno i due iniziarono a frequentarsi quotidianamente.
In occasione di una cena dalla principessa Olga Ouroussoff Gide disse che Wilde emanava una luce.[151] Fra i due non vi fu alcun rapporto amoroso, anche se da alcuni sospettato.
Gide paragonò Wilde al personaggio di Ménalque con il quale descriveva un rapporto che andava oltre l'amicizia ma che non era amore. Wilde dal canto suo disse che amava Gide non per la sua bellezza ma perché, come nel mito del dio Fiume e Narciso, ogni volta poteva vedersi rispecchiato nei suoi occhi.[152]
Il ritorno a Londra [modifica]
Il 22 dicembre 1891Wilde tornò a Londra per incontrare il fratello che nel frattempo aveva contratto un matrimonio a New York con una ricca 55enne (lui aveva quasi 20 anni di meno) solo per il denaro.[153] Willie poi si riconciliò con la moglie e tornò in America dove riprese a parlare male del fratello: i due non si parlarono mai più.
Alla prima della Lady Windermere Oscar ebbe l'idea che lui e alcuni dei suoi amici dovessero adornare il loro abito con un garofano verde, quasi ad evocare l'appartenenza ad una setta segreta, anche se in realtà quel fiore non significava nulla ma l'importante era farlo credere.[154]
Fu poi la volta del dramma Salomè,[155] che fu però difficile far rappresentare nei teatri. Il dispiacere provato causò a Wilde un peggioramento delle condizioni di salute. I medici lo obbligarono a rinunciare al fumo, consigliandogli una dieta ferrea.
Wilde a casa di Blanche Roosevelt si fece leggere le mani da un noto chiromante dell'epoca (tale Cheiro) che, senza sapere di chi fossero, disse che le mani di Wilde erano come quelle di un re e che la sua mano destra rivelava che a quarant'anni gli sarebbe crollato il mondo addosso e che sarebbe stato esiliato. Egli, da sempre superstizioso, appena ascoltato queste parole abbandonò la casa senza dire una parola.[156]
L'incontro con Alfred Douglas [modifica]
(EN)
« I can resist everything except temptation. »
| (IT)
« Posso resistere a tutto tranne che alla tentazione. »
|
(Oscar Wilde ne Il ventaglio di Lady Windermere, traduzione di Alberto Rossatti[157])
|
La storia del rapporto di Wilde con Douglas differisce a seconda di chi la racconta: questi affermò di essere stato assillato dalla corte da parte di Wilde che disse che l'iniziativa era stata tutta di Alfred.
Douglas nel 1892 si presentò a casa di Oscar per chiedere aiuto poiché era oggetto di un ricatto. Oscar, grazie al suo avvocato George Lewis, risolse il tutto.[158] I due cominciarono a frequentarsi ed amarsi, Oscar conobbe la madre di Alfred, Lady Bracknell, e ne fece un personaggio di The Importance of Being Earnest.
Nel novembre 1892 Wilde si accorse che Alfred, il giovane Domiziano come lo chiamava,[159] spendeva senza remore molto denaro che continuava a pretendere quasi per umiliarlo.[160] Il fece conoscere a Wilde il mondo della prostituzione giovanile. Nell'autunno del 1892 fra i due ci fu quasi una gara nell'incontrare questi ragazzi.
Wilde ebbe così modo di avere rapporti con Alfred Taylor (figlio di un industriale), Sidney Mavor (futurosacerdote), Maurice Schwabe e Freddy Atkins con i quali era come «banchettare con le pantere».[161],Edward Shelley per un breve periodo,[162] e Alfred Wood, di diciassette anni, che lo ricattò ricavandone 30 sterline.
Decadenza e gli amici in pena [modifica]
Dal 1893 Wilde preferiva alloggiare in albergo per incontrare liberamente e segretamente i giovani dei quali più che i favori, che talora non riceveva, ricercava il clima di ambiguità e di sregolatezza. Dal canto suo a Douglas non interessava nascondersi, entrava dall'entrata principale, voleva far sapere a tutti che era lui il ragazzo preferito da Oscar.[163]
A maggio 1893 Wilde andò ad Oxford per incontrare Alfred e nell'estate dello stesso anno i due soggiornarono in una casa a Goring-on-Thames, dove Oscar conobbe Theodore Wratislaw e il biondo Cyril.[164]
Molti si erano dispiaciuti della situazione in cui si era cacciato Wilde che violava apertamente il "Criminal Law Amendment Act" del 1885 (sezione 1, 1), un emendamento che puniva fino ad un massimo di due anni di reclusione gli uomini che praticavano atti sessuali fra loro.[165]
Max Beerbohm scriveva a Ross di come vedeva l'anima di Oscar ormai persa.[166] Anche John Gray, preferito da Oscar prima di Douglas, ora si sentiva abbandonato[167]
L'amico Pierre Louys andò a trovare Wilde in albergo assieme a Costance che in lacrime pregò il marito di tornare a casa.[168] Wilde rispose alle domande di Pierre dicendo che egli in effetti si era sposato tre volte nella vita, una con una donna e le altre due con degli uomini.[169]
I litigi e l'allontanamento [modifica]
In questo periodo ci fu il caso di Philip Danney, un sedicenne figlio di un colonnello che si trovava a casa di Robert Ross, che scrisse a Douglas della disponibilità del ragazzo che il sabato andò a letto con Douglas, la domenica con Wilde e il lunedì con una ragazza a spese di Douglas. Quando il giovanetto poi tornò a scuola ingiustificato venne scoperta tutta la faccenda.[170]
Subito il padre si rivolse alla polizia, ma sotto consiglio dell'avvocato e vista la reticenza del ragazzo a fare il nome di Wilde si convinse che era meglio lasciar perdere, poiché anche il figlio rischiava la prigione.[171] Ross scelse allora di andare aDavos per fuggire allo scandalo che la famiglia non gli perdonava.[172]
Dopo un furioso litigio con Oscar, Douglas, come suggerito da sua madre, partì alla volta del Cairo[173] mentre Wilde si nascose a Parigi (aveva anche dato un indirizzo falso per sicurezza) riacquistando una certa serenità ed andando ad applaudire Paul Verlaine uscito da poco dalla prigione.[174]
Nel 1894 Wilde si reca in visita a sua madre, ormai anziana, che avrebbe voluto che Oscar si riappacificasse con il fratello.[175] In questo periodo Wilde scrisse Florentine Tragedy e La Saint courtisane opere rimaste incompiute, e "The Cardinal of Avignon"; riuscì a finire Un marito ideale.
Un'altra importante opera da citare è The Canterville Ghost (Il fantasma di Canterville, 1887) che ha per protagonista una famiglia americana trasferitasi in Inghilterra, dove fa i conti con lo spirito di un uomo malvagio che si aggira per la loro nuova casa; il fantasma vorrebbe a tutti i costi spaventarli, ma non ci riesce. Il ritorno di Douglas pose poi fine alla sua voglia di scrivere.
In questi tempi aveva ritrovato anche la disponibilità verso il prossimo dei tempi passati: aiutò la madre di Nelly Sickert vedova del marito che aveva rifiutato più volte di incontrarlo ma alla quale egli fece riacquistare il sorriso.[176]
Sono rimaste prove di una lettera anonima che ringraziò Wilde per avergli salvato la casa;[177] Edgar Saltusracconta che fu avvicinato da un uomo mezzo nudo al quale Wilde donò il suo cappotto.[178]
Gertrude Pearce, l'istruttrice del figlio di Wilde Vyvyan[179] racconta dei mille modi con cui Wilde le fu d'aiuto.
I processi [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Procedimenti giudiziari a carico di Oscar Wilde. |
Gli eclatanti avvenimenti che segnarono la sua vita e che lo videro come scandaloso protagonista per l'opinione pubblica dei benpensanti connazionali riguardarono i processi che Wilde dovette subire.
La prigionia [modifica]
Condannato molto severamente al massimo della pena prevista Wilde, in divisa da carcerato, fu trasferito alla prigione di Holloway e da lì a Pentonville dove doveva scontare almeno 3 mesi della condanna prima che gli fosse concesso un qualunque contatto con l'esterno.
Lavorava 6 ore al giorno ad un mulino a ruota. Dormiva senza materasso, conobbe fame, insonnia e malattia (diarrea). Gli stessi secondini, pur sostenendo che il prigioniero fosse in perfetta salute, provavano pena nel vedere le condizioni del detenuto che era dimagrito di 10 chili.[180]
Le visite [modifica]
Richard Burdon Haldane era un membro della commissione di indagine delle carceri che visitò Wilde il 12 giugno 1895.[181] In quell'occasione Oscar chiese ed ottenne da Haldane 15 libri da leggere.[182]
Il 4 luglio Oscar venne trasferito a Wandsworth, dove venne a fargli visita il fratello di Constance Otho Holland, avvertendolo che Costance stava pensando di procedere alla causa di divorzio contro di lui[183] e che se non voleva perdere la famiglia doveva far qualcosa. Wilde si convinse a concedere il divorzio a patto che la moglie andasse a vivere in America.[184]
Il 26 agosto Oscar fu visitato da Robert Sherard, che sebbene avesse il permesso di portare una persona con sé non trovò nessuno che volesse accompagnarlo. Stavano per essere rese pubbliche da Douglas, altre lettere compromettenti. Sherard fu incaricato da Oscar di impedirglielo ma Douglas minacciò d'ucciderlo.[185]
Il 21 settembre 1895 Wilde incontra Constance che, anche se aveva cambiato il suo cognome in Holland, gli promise che lo avrebbe aspettato dopo l'uscita di prigione, .[186] Sia a Londra (da More Adey) che a Parigi, si firmavano con scarso successo petizioni che chiedevano una diminuzione della pena per Wilde. Émile Zola,Victorien Sardou e Jules Renard rifiutarono di aderire.[187]
Durante i primi tempi di prigionia Wilde cadde ferendosi all'orecchio destro, per questo fu ricoverato due mesi nell'ospedale della prigione dove veniva deriso dai secondini.[188] Il 21 novembre venne trasferito al Reading Gaol,[189] dove tra le consuete sofferenze ebbe modo d'incontrare la vera amicizia.
Per approfondire, vedi la voce Oscar Wilde al Reading Gaol. |
Di nuovo libero [modifica]
Uscì il 19 maggio 1897, riuscendo ad evitare i giornalisti, accompagnato da Adey e Stewart Headlam, si recò a casa loro su una carrozza. Decise di chiedere asilo per mesi a dei gesuiti di Farm Street che rifiutarono di accoglierlo.[190] S'imbarcò per Dieppe dove Reggie Turner e Ross lo attendevano.
Wilde, pur in contatto epistolare con Douglas, scrisse alla moglie, ancora legalmente sposata con lui, per riconciliarsi ma Costance non cedette.[191]
Altri invece, come Fritz von Thaulow, furono felici di passare del tempo con lui. Il marchese Queensnerry non si sentiva tranquillo e faceva pedinare Wilde che scoperto di essere osservato lasciò la città per Bernevaldove molti gli fecero visita: Lugné-Poè, Ernest Dowson, Charles Conder, Dalthousie Young, André Gide,Charles Wyndham, Fernand Xau e Leonard Smithers.
A Napoli [modifica]
Incontrato di nuovo "Bosey" (Alfred Douglas) andò con lui a Napoli soggiornando alla villa del Giudice (ViaPosillipo 37),[192]. Vide Eleonora Duse e le inviò una copia della Salomè che l'attrice ricevette con piacere.[193]
Constance venne a sapere del rinnovato rapporto di Wilde con Douglas e gli scrisse per convincerlo a lasciare definitivamente il suo amante, ma Oscar le rispose che era a causa sua se aveva ripreso il passato tenore di vita.[194] Constance e Lady Douglas allora usarono il ricatto del denaro poiché sia Douglas che Wilde non avevano alcun reddito se non quello che ricevevano dalle due donne. I due furono così costretti prima a vivere in due case separate, poi a lasciarsi definitivamente.[195]
Wilde così poté ricevere 200 sterline dalla moglie che continuava a volergli bene.[196]
La povertà [modifica]
Incapace di continuare a scrivere e sempre a corto di denaro Wilde avvicinava chiunque parlasse inglese per scroccare da mangiare.[197]
Chiese del denaro al suo traduttore Henry Davray e per ottenerlo gli offrì una copia con dedica di The Duchess of Malfi di Webster.[198] Frédéric Boutet lo vide nel luglio del 1899 sotto la pioggia in un bar che stava per chiudere ma Oscar non se ne andava perché non aveva denaro per saldare il conto.[199]
Anche quando tornò a frequentare Douglas i soldi gli mancarono: una volta prese un mezzo pubblico chiedendo se qualcuno gli potesse pagare il biglietto. I presenti rifiutarono di aiutarlo e fu obbligato a scendere e a prendere una carrozza, sicuro che Alfred avrebbe pagato la corsa.[200]
Arrivò quasi a derubare una cantante lirica, Nellie Melba. Avvicinatosi a lei barcollante, le disse «Sono Oscar Wilde e sto per fare una cosa terribile. Sto per chiederle dei soldi», la donna in preda al panico gli diede tutto quello che aveva.[201]
Un'altra volta Ellen Terry lo vide affamato davanti ad una pasticceria, osservando come per la fame che provava si mordesse le mani.[202] Ridotto senza denti anteriori e senza dentiera, venne riconosciuto da pochi suoi vecchi amici, fra cui Bodley ed Emma Calvé,[203] ai quali raccontò di essersi ridotto in quel modo per il rifiuto di un monastero a cui tempo prima aveva chiesto asilo.
La fine [modifica]
Trasferitosi a Parigi, completò The Ballad of Reading Gaol. L'opera appena pubblicata si rivelò un successo, Wilde inviò numerose copie con dediche ai suoi conoscenti: ne ricevette una anche la moglie, ma senza dedica; la donna trovò lo scritto meraviglioso.[204] Constance morì a 40 anni dopo un'operazione chirurgica alla schiena il 7 aprile del 1898.
Si narra che Wilde l'avesse sognata il giorno prima della morte dicendole "vattene, lasciami in pace".[205] Nel maggio 1898, per cause sconosciute, Wilde venne operato alla gola.
Nel giro di due anni morirono anche Beardsley il 16 marzo 1898 (aveva venticinque anni), Dowson il 23 febbraio 1900 e suo fratello Willie, il 13 marzo 1899. Dopo la morte di Beardsley raggiunse il suo amico Frank e nel dicembre 1898 risiedeva all'Hotel des Bains di La Napoule vicino a Cannes. In quell'occasione, parlando con il suo amico, disse che mentre lui soleva vantarsi di aver conosciuto Balfour, Balfour stesso si vantava di aver conosciuto Wilde.[206]
Viaggiando fece sosta a Genova nel cimitero di Staglieno dove si trovavano seppellite ai piedi di una collina le spoglie di Constance,[207] solo in seguito fu aggiunta una scritta che ricordava di chi fosse stata la moglie. Per poco tempo andò a vivere da Mellor Gland in Svizzera, ma stanco di vedersi rifiutata ogni richiesta di prestito decise di ripartire quasi subito: si recò prima a Santa Margherita dove Ross lo salvò dai debiti che aveva contratto, poi a Parigi all'hotel Marsollier, dove venne obbligato a non consumare alcool per 6 mesi.
Fra i tanti viaggi che ancora fece incontrò a Fontainebleau lo scienziato Peter Chalmers Mitchell che gli fece un invito a cena, che Wilde rifiutò per non fargli fare una brutta figura, poiché sapeva di non essere ben accetto.[208] Viaggiò di nuovo in Italia dove ebbe la benedizione di Papa Leone XIII sei volte nel giro di poco tempo e disse che grazie a ciò era guarito il suo esantema. In quei giorni incontrò anche John Gray. Harris scrisse al posto di Wilde la sua opera Mr. and Mrs. Daventry, i cui proventi pagarono i debiti di Oscar.
Il 31 gennaio 1900 Queensberry morì lasciando ad Alfred 20.000 sterline, di quella somma non diede neanche un penny a Wilde.[209] In quei giorni Wilde frequentava vari caffè letterari, ove incontrò Anna de Brémont alla quale disse:
(EN)
« I wrote when I did not know life; now that I do know the meaning of life, I have no more to write. Life cannot be written; life can only be lived »
| (IT)
« Ho scritto quando non conoscevo la vita. Ora che so il senso della vita, non ho più niente da scrivere. La vita non può essere scritta: la vita può essere soltanto vissuta »
|
Malato di nevrastenia o di avvelenamento da cozze, come sosteneva lo stesso Wilde, soffriva di un forte prurito e si doveva continuamente grattare le varie chiazze sul corpo. Il medico, che secondo Ross tardò nella corretta diagnosi, lo visitò 68 volte.[212]
Rimase confinato a letto dal settembre del 1900 e venne operato per una paracentesi del timpano (o forse per asportazioni di polipi) ,[213] A mezzogiorno del 29 ottobre si alzò dal letto, dopo pranzo passeggiò con Ross e al bar bevve dell'assenzio.[214]
Il giorno dopo peggiorò, per un'otite media probabilmente dovuta alla sifilide terziaria, una malattia che si era manifestata molti anni prima.[215] Morfina, oppio e cloralio gli venivano somministrati per alleviare il dolore, ma beveva champagne ogni giorno. La vecchia suppurazione dell'orecchio destro peggiorò, a novembre l'infiammazione arrivò al cervello causando una meningoencefalite.
Per approfondire, vedi la voce Oscar Wilde e la religione. |
Wilde, che non riusciva più a parlare, alzando due volte la mano in risposta fece capire a Ross che voleva vedere un prete per convertirsi.[216]
Il giorno dopo, il 30 novembre, in Rue des Beaux-Arts 13, all'età di 46 anni, dopo aver vomitato sangue, Oscar Wilde morì alle 14.00.[217] "Nel mentre della morte uscì del siero da ogni orificio."[218]
Il funerale [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Oscar Wilde esteta socialista. |
(EN)
« And alien tears will fill for him
Pity's long-broken urn, For his mourners will be outcast men, And outcasts always mourn » | (IT)
« Lacrime sconosciute riempiranno
l'urna della Pietà per lui. Avrà i lamenti degli uomini esiliati, per gli esiliati esiste solo il pianto. » |
( Epitaffio della tomba di Oscar Wilde, tratto da La ballata del carcere di Reading trad.: Ettore Capriolo[219] )
|
Dupoirier accudì il cadavere, Dunne riempì la bara con icone cattoliche e da Gilbert venne fatta una foto con il flash. Quattro carrozze seguirono il carro funebre. Wilde disse una volta ad André Gide:
« Volete sapere qual è stato il grande dramma della mia vita? È che ho messo il mio genio nella mia vita; tutto quello che ho messo nelle mie opere è il mio talento. » |
Ciò che rimase di Wilde fu prima seppellito nel cimitero di Bagneaux. Nel cimitero di Bagneaux, sulla sua tomba, gli amici, che nonostante tutto gli erano rimasti fedeli anche negli ultimi difficilissimi anni, avevano fatto costruire un modesto monumento su cui avevano fatto incidere la frase (tratta dal libro di Giobbe): "Nulla osavano aggiungere alle mie parole, e su di loro stillava goccia a goccia il mio discorso".
Dal 1909 le sue spoglie riposano al cimitero di Père Lachaise, sotto un imponente monumento costruitogli da Jacob Epstein, raffigurante una sfinge. Il trasporto avvenne a cura della signora Carew, madre di SirColeridge Kennard.
Morto Ross le sue ceneri vennero sepolte nella stessa tomba di Wilde. Negli anni, numerose estimatrici di Oscar Wilde si sono succedute dinnanzi a questo monumento lasciandovi, come traccia del loro passaggio, impronte di baci.
Critica letteraria [modifica]
« Un tempo ti mettevano alla ruota adesso ti mettono sulla rotativa.[220] » |
Tutti si sono espressi su Oscar Wilde e sul suo modo di scrivere, anche chi ha ammesso candidamente di non conoscere pressoché nulla dell'autore,[221] l'"artista martire" come lo definì Hugues Rebell;[222] tale termine, rafforzato aggiungendo alla definizione di martire anche quelle di eroe e di mentore, in un paragrafo che non a caso si chiama “il culto di Oscar”,[223] vuol mettere in luce la semplicità del linguaggio e la facilità di comprensione delle sue opere anche fuori dal suo paese d'origine, come sottolinea Jorge Luis Borges.[224]Nei suoi scritti il critico Karl Beckson notò che qualunque fosse l'argomento trattato si intravedeva, a riprova della sua capacità di presagire i tempi, il postmodernismo,[225] ma la sua abilità più che con la poesia veniva espressa con la prosa, per via delle sue frasi espressive e dell'immaginazione che nascevano dalle parole, come ebbe ad affermare Osbert Burdett nel 1925.[226] Mario Praz lo paragona più volte a Byron, ammettendo che entrambi davano una grande importanza all'arte che in mano loro diventava vita, notando che anche le loro opere meno riuscite avevano di fatto un identico impatto, superiore a quello che si poteva pensare, grazie alle loro personalità[227] e Wilde, massimo esponente dell'estetismo, avendo poco da offrire per contrastare la superiorità di Byron, poteva mettere sul piatto solo la sua capacità di conversare in maniera brillante, riuscendo a strappare sorrisi.[228]
Arthur Nethercot parlava della coesistenza di un Wilde e di un anti-Wilde: nella sua esposizione si ritrova a parlare anche del dandy, colui che voleva farsi conoscere ad ogni costo, colui che proclamava l'estetismo che si frapponeva all'altra parte conosciuta da pochi: una persona normale, sentimentale e penitente.[229]Tale paradosso è stato evidenziato da molti autori, definendolo come il peccatore che è anche santo, il pagliaccio che ha visto la tragedia della realtà.[230] Del resto lui stesso ammetteva che concetti come il pianto di gioia erano per lui l'effetto drammatico della natura, cosa che amava esternalizzare nelle sue opere.[231] In fondo, come notano altri autori, Wilde aveva due strade che percorse entrambe: la via delcinismo che si evolse nell'ironia, che ritroviamo nel suo teatro e nelle commedie, e lo spirito idealistico che si ritrova nei dialoghi immaginari creati da lui, come si ritrovano nei suoi romanzi e nella prosa, quella stessa prosa che seduce lo spettatore.[232]
A William Butler Yeats, che lo conosceva bene, sembrava un autore incompiuto, definendolo come il "quasi vincitore del Graal",[233] mentre Walter Pater diceva che leggendo i suoi scritti si pensa più ad un ottimo parlatore che ad altro.[234] Secondo Renaud gli artifizi non gli si addicevano, Wilde otteneva i suoi risultati migliori con la naturalezza.[235]
Cultura popolare [modifica]
Il nome Oscar Wilde si diffuse, superando il confine della carta stampata, già all'epoca del viaggio in America: furono creati dei valzer con i titoli di "Non ti scordar di me" di Oscar Wilde, il "Giovanotto ciondolante" e "Oscar caro!". Oltre alle innumerevoli caricature su carta l'umorista Eugene Field arrivò a prendere, camuffandosi, le sue sembianze. Ci fu anche una versione pirata della sua prima opera[236]. Su Wilde sono state organizzate conferenze internazionali a distanza di quasi cento anni dalla sua morte[237] e in suo nome venne chiamato un filone d'argento ("L'Oscar").
Esistono anche agenzie turistiche nei cui programmi vengono proposti come mete di viaggio i luoghi che più hanno distinto la vita di Wilde a Londra.[238]
Le sue frasi si vedono dappertutto, sia stampate sulle T-shirt che marchiate sulle tazze di caffè, rendendolo più popolare di quanto non fosse stato nell'epoca vittoriana[239].
Nel 2008 Ad Oscar Wilde, è stato intitolato il "Premio Wilde Concorso Letterario Europeo" che si ripropone ogni anno patrocinato dall'Osservatorio Parlamentare Europeo, Ministero della Gioventù e Presidenza della Repubblica Italiana.
Opere [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Opere di Oscar Wilde. |
- Teleny (Teleny or The Reverse of the Medal) (Parigi, 1893) - In cui fra i vari autori figurerebbe anche Wilde, ma nell'opera il suo tratto caratteristico non si riscontra in nessun passaggio.[241]
Aforismi [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Stile narrativo di Oscar Wilde. |
Wilde non pubblicò mai una raccolta di aforismi: chi ne parla, quindi, li estrapola dall'intero corpus delle sue opere. Eppure proprio gli aforismi rappresentano la quintessenza del suo stile di vita, di pensiero e di scrittura. In vita, il pensiero di creare tale raccolta gli venne una volta, poco prima di recarsi in Francia, nel 1897, quando era ancora nel carcere di "Reading", ma a tale progetto non seguì mai una realizzazione.[242] L'idea di una raccolta di questo genere fu condivisa anche da altri, infatti ne apparvero alcune, già prima del processo: Phrases and Philosophies for the use of the Young[243] e nella prefazione del romanzo The Picture of Dorian Gray (datato 1891), che fu interamente composta da suoi aforismi.[244]
Molti si sono cimentati ad esprimere una verità con un aforisma, ma nessuno mai si dimostrerà altrettanto abile.[245]
Film su Oscar Wilde [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Filmografia su Oscar Wilde. |
Nel corso degli anni la figura di Oscar Wilde è apparsa innumerevoli volte sul palcoscenico della tv, del cinema e delteatro, mentre le opere da lui create sono state ampiamente sfruttate sia direttamente che indirettamente. Fra tutte Il ritratto di Dorian Gray ha saputo, già nel 1910,[246] e maggiormente nel1945,[247] dove fu candidato a tre premi Premi Oscar[248] grazie anche all'interpretazione di Angela Lansbury, fornire idee a tantiregisti e produttori televisivi.
Teatro su Oscar Wilde [modifica]
Le interpretazioni teatrali di Wilde nel corso degli anni sono innumerevoli, i vari attori che ne hanno interpretato il ruolo nel corso del tempo sono stati tra gli altri Vincent Price, Simon Callow, Liam Neeson eRomolo Valli, mentre fre le rappresentazioni teatrali più famose si riscontrano Diversions and delights, The invention of Love e The Judas Kiss.[249]
Bibliografia [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Bibliografia su Oscar Wilde. |
Anni dopo la sua morte Reggie Turner scriveva a Robert Sherard affermando che secondo lui mai si sarebbe scritto un libro che potesse essere considerato soddisfacente per contenere un personaggio talmente infinito come Oscar Wilde.[250]
Su di lui hanno scritto premi Nobel per la letteratura e per i testi dedicati a lui si è conferito anche un Premio Pulitzer per la biografia.
(EN)
« Now, wherever you go, you charm the world. Will it always be so?... »
| (IT)
« Ora, ovunque andiate, voi incantate il mondo. Sarà sempre come oggi?... »
|
(Lord Henry Wotton, «Il ritratto di Dorian Gray»)
|
Il ritratto di Dorian Gray (The Picture of Dorian Gray)
è un romanzo di Oscar Wilde.
Uscì originariamente nel luglio del 1890 sul Lippincott's Monthly Magazine, mentre nel 1891 lo stesso autore pubblicò sul The Fortnightly Review una prefazione al romanzo ("A Preface to The Picture of Dorian Gray"), per rispondere ad alcune polemiche sollevate dalla sua opera.
Nell'aprile 1891 Wilde fece stampare in volume il romanzo, unendovi la propria prefazione. Per esigenze puramente commerciali, legate al gusto dell'epoca fine ottocentesca, l'autore revisionò il proprio romanzo e vi aggiunse molti capitoli (il 3°, il 5°, il 15°, il 16°, il 17° e il 18°) per rendere più "voluminosa" l'opera. Secondo alcuni critici, però, quest'operazione arrecò danno al romanzo originale, facendogli perdere spontaneità e una certa dose di mistero: per questo in alcune edizioni si può trovare ancora la versione originale.
Indice[nascondi] |
Trama [modifica]
Il romanzo è ambientato nella Londra del XIX secolo. Parla di un giovane ragazzo, Dorian Gray, che arriverà a fare della sua bellezza un rito insano. Egli inizia a rendersi conto del privilegio del suo fascino quando Basil Hallward, pittore suo amico, gli regala un ritratto che lo riproduce nel colmo della gioventù. È preso allora da un possente desiderio che egli formula come un voto: di rimanere per sempre giovane, mentre il dipinto avrebbe registrato su di esso la decadenza riservata al corpo di Dorian. Il suo voto viene esaudito sennonché il ritratto assumerà non tanto le veci del corpo ma lo specchio dell'anima del giovane.
Lord Henry avrà un ruolo decisivo nella vita di Dorian, che conosce proprio presso Hallward: infatti, con i suoi discorsi estremamente articolati, cattura l’attenzione del ragazzo, rendendolo, a poco a poco, quasi l’incarnazione del suo modo di pensare. Infatti Dorian, dopo un lungo discorso con Lord Wotton, comincia a guardare alla giovinezza come a qualcosa di veramente importante, tanto da provare invidia verso il suo stesso ritratto, eternamente bello e giovane. Ciò lo porterà a stipulare una sorta di "patto col demonio", grazie al quale rimarrà eternamente giovane e bello, mentre il quadro mostrerà i segni della decadenza fisica e della corruzione morale del personaggio.
Dopo una tormentata storia d’amore con un’attrice di teatro di nome Sybilla Vane, terminata col suicidio della ragazza, Dorian, vedendo che la sua figura nel quadro invecchia ed assume spaventose smorfie tutte le volte che egli commette un atto feroce e ingiusto, come se fosse la rappresentazione della sua coscienza, nasconde il quadro in soffitta e si dà ad una vita all'insegna del piacere, sicuro che il quadro patirà le miserie della sorte al posto suo. Non rivelerà a nessuno dell'esistenza del quadro, fuorché a Hallward, che poi ucciderà in preda alla follia fomentata dalle critiche del pittore, che ritiene causa dei suoi mali in quanto creatore dell'opera. Ogni tanto, però, si reca segretamente nella soffitta per controllare e schernire il suo ritratto che invecchia giorno dopo giorno, ma che gli crea anche tanti rimorsi e timori. Finché, stanco del peso che il ritratto gli fa sentire, nella speranza di liberarsi dalla vita malvagia che stava conducendo, lacera il quadro con lo stesso coltello con cui aveva ucciso Hallward.
I suoi servi troveranno Dorian Gray morto, irriconoscibile e precocemente avvizzito, ai piedi del ritratto incontaminato, con un coltello conficcato nel cuore.
Critica letteraria [modifica]
(EN)
« The moral life of man forms part of the subject matter of the artist, but the morality of art consists in the perfect use of an imperfect medium. »
| (IT)
« La vita morale dell'uomo è il materiale dell'artista, ma la moralità dell'arte consiste nell'uso perfetto di uno strumento imperfetto. »
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(Oscar Wilde, dalla Prefazione a «Il ritratto di Dorian Gray»)
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Il ritratto di Dorian Gray si configura come un eccellente capolavoro della letteratura inglese e come una vera e propria celebrazione del culto della bellezza. Una ‘professione di fede’ che Wilde tende a fare propria e a perseguire nell’arco della sua intera esistenza, sia attraverso la sua produzione artistica che per mezzo della sua condotta decisamente anti-Vittoriana e anti-conformista, sprezzante del buonsenso e dei canoni della morale borghese.
La vita per Wilde, si configura infatti come un’opera d’arte ben riuscita. Wilde opta quindi per il rovesciamento del principio secondo cui è l’arte che imita la vita, trasformandolo nel presupposto per il quale è la vita ad imitare l’arte. La vita è pertanto prodotto e risultato dell’arte. Di qui l’importanza attribuita all’apparenza e al dominio dei sensi, che perviene quindi all’estetismo (dal greco αἴσθησις, ‘percezione con i sensi’), atteggiamento tipicamente wildiano (ma anche dannunziano) e caratterizzato dalla concezione di un'arte fondamentalmente fine a se stessa (art for art’s sake).
Un’esperienza, quella estetica, che non sempre si rivela giusta e retta. La visione della vita come arte implica infatti da un lato la ricerca del piacere, ovvero l’edonismo, dall’altro uno stile di vita disinibito e dissoluto che porta allo sfacelo morale e, nel caso di Dorian Gray, al crimine.
Gli aforismi di Lord Wotton [modifica]
Come tutte le opere di Wilde, anche Il ritratto di Dorian Gray è ricco di sentenze, che in questo caso vengono emesse quasi esclusivamente da Lord Wotton, l'unico personaggio del romanzo che, per usare le parole di Wilde, "sembra aver riassunto il mondo in una frase". Lord Wotton ha un gusto particolare per la creazione di aforismi e saranno proprio questi, infatti, che influenzeranno l'animo ancora da plasmare di Dorian, inducendolo a cambiare radicalmente il corso della sua esistenza e spingendolo a "provare ogni cosa".
Quelli di Wilde non sono veri e propri aforismi, nel senso che in genere non sono autonomi, però riescono ugualmente a esprimere brillantemente concetti fondamentali della vita dell'uomo. Molte sentenze di Lord Wotton, pur parendo solo frasi ad effetto o frasi che condensano luoghi comuni, rispecchiano un profondo ed arguto interesse filosofico verso la natura umana ed anche verso ogni sua sfumatura, tanto da riuscire a giungere nei più nascosti ed inconfessabili meandri dell'animo umano. Molti aforismi possono essere facilmente rovesciati, anche perché molti derivano dallo stesso rovesciamento di luoghi comuni; però esprimono ugualmente argute riflessioni, alle volte anche difficili da accettare per noi tutti; essi sottolineano l'enorme genialità di Wilde e la sua profonda conoscenza della vita e dell'Arte. È vero che Lord Wotton non sembra nutrire alcun riguardo per la morale, ma questo solo perché la maggior parte delle volte per dire qualcosa di vero, bisogna dire qualcosa di immorale agli occhi della società, vittoriana, ma anche contemporanea. Per questo è contestato da molti contemporanei: il suo modo di fare la sua cattiveria è tutto ciò che riguarda le cattiverie fatte da lui. Lord Henry pronuncia anche molti paradossi autentici, ma ciò non intacca la loro profondità.
Non si percepisce nel libro un'esplicita condanna morale da parte di Wilde verso Dorian, anche se, ovviamente, dobbiamo assolutamente ricordare cosa pensava l'autore riguardo l'influenza in generale, definendola il morbo supremo che deturpa il genere umano.
Ecco uno degli aforismi di Lord Henry:
(EN)
« Life imitates Art far more than Art imitates Life. »
| (IT)
« La vita imita l'arte molto più di quanto l'arte non imiti la vita. »
|
( Lord Henry Wotton, «Il ritratto di Dorian Gray» )
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Personaggi [modifica]
- Dorian Gray, giovane bello e innocente all'inizio del racconto ma poi, dopo aver desiderato di non invecchiare mai, seguirà una vita dissoluta e amorale per l'epoca in accordo con la filosofia corrente dell'estetismo e dell'Anti-età vittoriana. Lord Henry Wotton gli fa aprire gli occhi sulla sua bellezza, che abbaglia chi gli sta attorno ma destinata a svanire presto, e allora Dorian desidera, davanti al quadro appena finito da Basil, di restare giovane in eterno. Ogni volta che compie un'azione scorretta, non sarà lui a mutare ma il suo ritratto. Quando Dorian si rende ormai conto che è divenuto una persona orribile (interiormente) decide di disfarsi del suo "vecchio ritratto", ma poiché esso è la sua anima, quando impugna il coltello per distruggerlo, colpisce se stesso al cuore.
- Lord Henry Wotton, suo amico ed in qualche modo il diavolo tentatore. Ha una personalità affascinante e ha sempre la risposta pronta. È lui che, attraverso la sua influenza e le sue parole ciniche e spesso provocatorie, rende Dorian Gray una persona spietata e sempre desiderosa di provare nuovi piaceri, tutto ciò accade dopo che gli fa accorgere di ciò che potrebbe fare tramite il suo aspetto rassicurante ed innocente e dalla brevità della sua giovinezza.
- Basil Hallward, pittore amico di Dorian il quale, grazie alla sua presenza influente, lo ha ispirato in numerose opere rendendolo un pittore di fama. Ha una grande ammirazione verso il ragazzo, essendo il suo principale spunto creativo, ma dovrà ricredersi quando vedrà anni dopo il suo quadro mutato. Viene ucciso da Dorian dopo che aveva pregato il giovane, davanti al quadro, di pentirsi di tutto il male compiuto. Dorian ritiene infatti il pittore il vero responsabile della sua discesa negli inferi (Basil è l'autore del suo ritratto).
- Sibyl Vane, la ragazza di cui Dorian s'innamora. Una giovane e povera attrice di teatro di 17 anni che, dopo aver recitato male una sera, viene malamente ripudiata da Dorian e, sconvolta, decide di suicidarsi.
- James Vane, il fratello di Sibyl, che dopo la morte della sorella tenta di uccidere Dorian Gray (non lo uccide però, perché, vedendolo così giovane dopo tanti anni, crede di avere sbagliato persona). Muore accidentalmente per mano di un guardiacaccia durante una battuta di caccia alla quale partecipa anche Dorian.
- Alan Campbell, chimico legato a Dorian. In passato i due erano grandi amici ma, come quasi tutti coloro che frequentano Dorian, è stato rovinato dalla sua influenza, trasformando l'amicizia in inimicizia. Viene successivamente ricattato da Dorian che gli chiede di far sparire il corpo di Basil. Si suicida poco tempo dopo per il senso di colpa.
Oscar Wilde in una lettera ad un suo amico (Robert Ross) dice: Basil Hallward è quello che credo di essere, Henry Wotton è come il mondo mi dipinge e Dorian Gray è quello che mi piacerebbe essere.
Opere derivate [modifica]
Cinema [modifica]
- Nel 1910 viene girata la prima versione cinematografica del racconto di Oscar Wilde, intitolata Dorian Grays Portræt. Il film danese è diretto da Axel Strøm e interpretato da Valdemar Psilander, nella parte di Dorian Gray.
- Del 1913 la prima versione statunitense, The Picture of Dorian Gray, diretta da Phillips Smalley e interpretata da Wallace Reid nella parte di Dorian Gray, Lois Weber e Phillips Smalley.
- Nel 1915 ne viene realizzata una versione russa, Portret Doryana Greya, per opera di Vsevolod Meyerholde Mikhail Doronin. A interpretare il protagonista è Varvara Yanova, mentre Vsevolod Meyerhold è Lord Henry Wotton.
- Sempre del 1915 un'altra versione statunitense, The Picture of Dorian Gray, diretto da Eugene Moore e interpretato da Harris Gordon (Dorian Gray), Helen Fulton (Evelyn), Ernest Howard (Basil Hayward) e W. Ray Johnston (Lord Henry Wotton).
- Appena un anno dopo, nel 1916 ne viene realizzato un remake, sempre statunitense, The Picture of Dorian Gray, diretto da Fred W. Durrant e interpretato da Henry Victor, Pat O'Malley, Sydney Bland,Dorothy Fane e Jack Jordan.
- Nel 1917 viene girata la prima versione tedesca, Das Bildnis des Dorian Gray, diretta da Richard Oswald, con Bernd Aldor, Ernst Pittschau e Ernst Ludwig.
- Del 1918 la versione ungherese Az élet királya, diretta da Alfréd Deésy, in cui appare un giovane Bela Lugosi (qui con il nome di Arisztid Olt) nella parte di Lord Henry Wotton, accanto a Norbert Dán che interpreta Dorian Gray.
- Nel 1945 esce negli USA il film Il ritratto di Dorian Gray (The Picture of Dorian Gray), regia di Albert Lewin. Con Lowell Gilmore, Peter Lawford, Angela Lansbury (che diverrà popolare durante gli anni ottantagrazie al ruolo di Jessica Fletcher nella serie televisiva La Signora in Giallo), Donna Reed e George Sanders.
- Nel 1974 Massimo Dallamano dirige il film Il dio chiamato Dorian, versione cinematografica italiana con un pizzico di erotismo del romanzo di Wilde. Nel film compaiono Helmut Berger, nella parte di Dorian;Herbert Lom in quella di Henry Wotton; Richard Todd, in quella di Basil Hallward. Tra gli altri interpreti:Margaret Lee, Maria Rohm, Beryl Cunningham, Isa Miranda ed Eleonora Rossi Drago.
- Nel 1976 il regista spagnolo Jesus Franco ne dirige una versione per adulti intitolata Doriana Gray, in cui la protagonista è interpretata da Lina Romay.[1]
- Del 1977 è una versione francese del racconto di Wilde, intitolata Le portrait de Dorian Gray. Il film, diretto da Pierre Boutron vede protagonisti Raymond Gérôme (Lord Henry Wotton), Patrice Alexsandre (Dorian Gray), Marie-Hélène Breillat (Sybil) e Denis Manuel (Basil Hallward).
- Un film del 2001 di Allan A. Goldstein, dal titolo Dorian, con Malcolm McDowell ed Ethan Erickson, è stato liberamente tratto dal capolavoro di Oscar Wilde.
- Nel 2003 Gray compare anche come antagonista nel film La leggenda degli uomini straordinari, ispirato al fumetto La Lega degli Straordinari Gentlemen.
- Nel 2004 viene realizzato un film horror, ispirato all'opera di Oscar Wilde, intitolato The Picture of Dorian Gray - Il ritratto del male, con Josh Duhamel nei panni di Dorian Gray.
- Nel 2005 ne viene realizzato uno short intitolato semplicemente Dorian, diretto da Vincent Kirk e interpretato da Matthew Jaeger.[2]
- Del 2007 è l'adattamento di Duncan Roy per la pellicola The Picture of Dorian Gray, con David Gallaghernella parte di Dorian.[3]
- Nel novembre 2009 è uscito un film, ispirato all'opera di Wilde, intitolato semplicemente Dorian Gray, interpretato dall'attore inglese Ben Barnes nei panni del protagonista.
Televisione [modifica]
- Nel 1953 la ABC manda in onda The Picture of Dorian Gray all'interno della serie televisiva Tales of Tomorrow.
- Nel 1961 all'interno della serie televisiva statunitense Golden Showcase, viene trasmesso l'episodio The Picture of Dorian Gray, tratto dal racconto di Oscar Wilde.
- Sempre nel 1961 è la serie britannica Armchair Theatre a trasmettere un episodio intitolato The Picture of Dorian Gray. Dorian Gray è interpretato da Jeremy Brett.
- Nel 1969 in Messico viene trasmessa la serie El retrato de Dorian Gray diretta da Ernesto Alonso, con, nella parte di Dorian, Enrique Álvarez Félix.
- Nel 1973 Glenn Jordan dirige il film per la televisione Storia della marchesa De Sade (The Picture of Dorian Gray, USA). Gli interpreti sono: Shane Briant (Dorian Gray), Nigel Davenport (Lord Harry Wotton),Charles Aidman (Basil Hallward), Fionnula Flanagan (Felicia), Linda Kelsey (Beatrice), Vanessa Howard(Sybil Vane), John Karlen (Alan Campbell).
- Nel 1976, all'interno della serie britannica BBC Play of the Month viene mandato in onda l'episodio The Picture of Dorian Gray. L'episodio è diretto da John Gorrie, mentre gli interpreti sono John Gielgud (Lord Henry Wotton), Jeremy Brett (Basil Hallward) e Peter Firth (Dorian Gray).
- Nel 1977 la serie televisiva spagnola Los libros, propone l'episodio El retrato de Dorian Gray diretto daJaime Chávarri, con Agustín Bescos, Myriam De Maeztu e Francisco Guijar.
- Nel 1983 la televisione statunitense propone una versione femminile del mito di Dorian Gray, interpretata da Belinda Bauer, nel film per la televisione I peccati di Dorian Gray (The Sins of Dorian Gray). Il film è diretto da Tony Maylam, e nel cast, oltre alla Bauer, figurano anche Anthony Perkins (Henry Lord) eMichael Ironside (Alan Campbell).
Fumetti [modifica]
- Negli albi di Zagor Il padrone del tempo e L'assassino di pietra (1987) c'è una storia chiaramente ispirata al romanzo, in cui un uomo diventa immortale grazie a una statua magica (che sostituisce il quadro e con la cui distruzione l'uomo invecchia e muore, proprio come Dorian Gray).
- Nel 1996 il settimanale Topolino ne pubblicò la parodia Il ritratto di Zio Paperone.[4]
Letteratura [modifica]
- Nel romanzo del 2004 Dorian, Will Self rielabora in chiave moderna ed omosessuale il mito di Dorian Gray, calandolo nella Londra degli anni ottanta.
Musica [modifica]
- Nell'album XD dei Lost, uscito il 25 gennaio 2008, è presente un brano ispirato alla storia d'amore tra Dorian Gray e Sybil Vane e intitolato Una nuova scena. L'autore è Walter Fontana
- Il ritratto di Dorian Gray viene anche citato nella canzone Mi porterò di Roberto Vecchioni del 2011
- Il brano Dorian dei Demons & Wizards presente nell'album Touched by the Crimson King è ispirato al romanzo
- Nella canzone Tears and Rain di James Blunt si fa riferimento a Dorian Gray, parlando del piacere e del nascondere la sua vera forma
- Dorian Gray viene citato nella canzone Io fortunatamente, contenuta nell'album Il latitante di Daniele Silvestri
- Dorian Gray viene citato anche nella canzone New Tattoo dei Motley Crue
Musical [modifica]
- Nel 2002 il regista italiano Tato Russo crea una versione musical del romanzo con protagonista l'attore e cantante italo francese Michel Altieri. Lo spettacolo elogiato dalla critica prosegue per 4 anni di repliche[5
- Dorian Gray - trasposizione cinematografica del 2009 :
- . Dorian Gray è un film del 2009, diretto da Oliver Parker e tra gli altri interpretato da Ben Barnes eColin Firth. È liberamente tratto dal classico letterario Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde.
- In Italia l'uscita del film nei cinema era prevista per il23 ottobre 2009. A fine settembre del 2009 è stata posticipata al 27 novembre dello stesso anno. Per il regista Oliver Parker si tratta già della terza trasposizione cinematografica di opere di Oscar Wilde dopo Un marito ideale (1999) e L'importanza di chiamarsi Ernest (2002).
Indice
[nascondi]Trama [modifica]
Siamo attorno al 1890. Dorian Gray (Ben Barnes), un bellissimo ragazzo dall'aria ingenua e un po' svampita, giunge nella Londra vittoriana perché ha ereditato una fortuna dal nonno. Egli è un orfanello, nato quando suo padre era già morto. La madre invece morì mettendolo al mondo. Viene subito preso sotto l'ala protettrice di Lord Henry Wotton (Colin Firth) che lo instrada alla dissolutezza. Nel frattempo il pittore omosessuale Basil Hallward (Ben Chaplin) completa il ritratto del giovane. Alla presentazione del dipinto gli astanti non possono fare a meno di notarne la bellezza e la perfezione. Wotton dice a Gray che l'opera di Basil è anche meglio del vero Dorian, perché esso non invecchierà, al contrario del giovane che, col tempo, esteriormente si rovinerà. Wotton stuzzica semplicemente Gray chiedendogli se sarebbe disposto a vendere l'anima al diavolo pur di rimanere per sempre giovane. Dorian Gray prende la questione sul serio e, esprimendo un desiderio, riesce a rimanere giovane concentrando l'effetto degli anni sul suo dipinto.Dorian intanto s'innamora dell'attricetta Sybil Vane e decide di sposarla, ma è convinto da Wotton a non farlo. Viene portato da quest'ultimo in un bordellodove si abbandona ai piaceri della carne. Saputa la notizia del tradimento Sybil si uccide affogandosi in un lago. Jim, Il fratello della giovane attrice, dice a Dorian che, la sorella ere incinta di lui e per averla lasciata accusa Dorian di averla indotta al suicidio, ma viene fermato quando sta per soffocarlo. D'ora in poi Dorian si lascerà trasportare in una vita dedicata unicamente al piacere. L'autore del ritratto Basil Hallward chiede a Gray il quadro per esibirlo in una sua personale mostra di opere, quadro che nel frattempo Gray ha riposto in soffitta. Pur di sviare Basil dai suoi propositi (nel frattempo il quadro sta invecchiando sottoposto ad ogni piacere e sconceria da parte di Gray), si concede ad egli sessualmente, ma questo non basta e, a causa delle continue richieste di Basil, Gray gli mostra il quadro, facendogli capire perché non può prestarglielo. Basil intuisce di essere di fronte a qualcosa di demoniaco e cerca di far rinsavire Gray, che però perde il senno e uccide il pittore.Gray ormai sta perdendo completamente il controllo. Dopo il funerale di Basil decide di partire in giro per il mondo, chiedendo all'amico Wotton di accompagnarlo. Quest'ultimo però sta per diventare padre e rifiuta. Gray torna dopo 25 anni, dovrebbe avere 50 anni ma ne dimostra sempre 20, mentre Henry ne ha ormai 70, e, divenuto vedovo, ha una figlia venticinquenne, Emily, che s'innamora proprio di Dorian. Dorian inizia a comprendere la gravità degli atti che ha compiuto e si reca al cimitero dove è sepolta Sybyl Vane. Qui incontra Jim Vane, che è impazzito in ospedale e cerca di sparare a Dorian per vendicare la morte della sorella. Gray si salva asserendo che non è possibile che lui sia Dorian Gray, dato che essendo trascorsi 25 anni, egli avrebbe dovuto avere un altro aspetto. Questo convince Jim a lasciarlo andare, ma poco dopo si rende conto del suo errore. Jim e Dorian si scontrano nuovamente dopo qualche giorno: durante una sparatoria ed un inseguimento nella metropolitana, Jim rimarrà ucciso schiacciato da un treno.Nel frattempo l'amore di Emily per Dorian è ostacolato dal padre che, come tutti, è convinto che Dorian sia vittima di uno strano maleficio che lo rende giovane in eterno. Dorian s'innamora sinceramente di Emily e decide di cambiare radicalmente, ma per farlo dovrà fuggire lontano con lei, e decide di scappare a New York. Henry non ci sta e inizia ad indagare: osservando foto d'epoca si rende conto del fatto che Dorian è effettivamente identico a 25 anni prima. Ricordando il giorno in cui Dorian vendette involontariamente l'anima al diavolo intuisce che il quadro è la chiave di tutto e incontra l'ex maggiordomo di Dorian (che era stato cacciato di casa dallo stesso Dorian in un impeto d'ira), si fa fabbricare le chiavi di casa e della soffitta e inscena una festa per la figlia e Gray. Nel bel mezzo dei festeggiamenti lancia frecciatine a Dorian e irrompe nella sua dimora, arrivando fino in soffitta prima che Dorian capisca tutto e si precipiti a casa sua per evitare il peggio. Ne segue un breve scontro, Gray sta per soffocare Henry, ma questi riesce a liberarsi e a scoprire il quadro, rimanendone scioccato: il ritratto di Dorian è sconvolto, segnato da anni di lussi e spregiudicatezze, fino a risultare del tutto irriconoscibile.Henry dà fuoco al dipinto, imprigionando poi Dorian nella soffitta in mezzo alle fiamme. In quel momento arriva sua figlia, e Henry cerca di allontanarla da un Dorian ricondotto oramai alla sua dimensione umana grazie alla quale arriva a confessare addirittura il suo amore per lei, unico e sommo valore attribuito ad una vita fino a quel momento vana e lussuriosa, ma profondamente infelice. Dorian decide quindi di compiere l'ultimo gesto, togliendo le mani di lei che stringevano le sbarre (e di fatto aiutando Henry a trascinarla via) e infilzando il suo dipinto con una spada, morendo mentre si trasforma nel vecchio che dovrebbe essere. Il film si conclude con l'ormai vecchio Henry che, avendo ottenuto la dimora di Dorian dopo la sua morte, si reca in cantina e osserva il dipinto, ritornato alla sua forma originale e con un soggetto non più segnato per la vita sregolata, ma giovane e perfetto esteriormente come è stato Dorian fino alla sua morte.Produzione [modifica]
Il regista Oliver Parker ha annunciato il suo coinvolgimento nella rivisitazione del romanzo durante marzo 2008, premettendo che le atmosfere da lui ritratte sarebbero state più gotiche di quanto mai fatto nelle precedenti trasposizioni.[1]Per la parte di Dorian Gray, a metà maggio è stato assunto il giovaneBen Barnes, noto per la sua interpretazione ne Le Cronache di Narnia: Il Principe Caspian.[2]Il film è stato finanziato in gran parte dalla casa cinematografica "Fragile Films" (proprietà del produttore Barnaby Thompson),[2] un contributo di 500.000£ è stato invece donato tramite un fondo monetario creato appositamente per il film dall'UK Film Council.[3]Promozione [modifica]
Ai primi di novembre, presso il sito Bloody-Disgusting sono state pubblicate le prime locandine, che con un taglio molto cupo confermano la scelta di Oliver Parker di dirigere un adattamento in chiave horror. Gli stessi poster sono stati mostrati dalla Momentum Pictures all'annuale edizione dell'American Film Market per iniziare la promozione.[4][5]Differenze tra libro e film [modifica]
Il film è stato giudicato in maniera discordante, amato oppure odiato. Molti critici hanno manifestato la loro perplessità riguardo alla trasposizione un po' troppo libera nel passaggio dalla trama originale alla sceneggiatura. Le differenze più importanti:- Nel libro, Dorian ha i capelli biondi, ricciuti e occhi azzurri. Nel film, invece, l'aspetto dell'attore che lo interpreta è completamente opposto.
- Nel libro Basil ritrae Dorian Gray in più dipinti e lord Henry Wotton lo vede, dopo di che vuole assolutamente conoscere il giovane, anche se il pittore non vuole presentarglielo. Per una coincidenza però, Dorian entra nello studio del pittore proprio mentre c'è anche il lord. Nel film invece Basil presenta Dorian a lord Henry, e dopo ne dipinge un solo dipinto.
- Nel libro, Dorian si innamora di Sybil Vane dopo averla vista recitare diversi ruoli in teatro. Si innamora, quindi, della sua arte. Quando Dorian si dichiara e Sybil ricambia il suo sentimento, la ragazza non riesce più a recitare con la stessa enfasi di prima, in quanto la gioia la distrae e non riesce ad entrare nello spirito drammatico dei personaggi che interpreta, perdendo così quell'arte che la rendeva tanto speciale agli occhi del suo amato. Dorian, deluso, la lascia e Sybil, per l'amarezza, si toglie la vita. Nel film, invece, Dorian ha un colpo di fulmine per Sybil dopo averla vista in una locanda e solo successivamente in teatro. I due si innamorano, Dorian promette a Sybil il matrimonio e passano anche una notte di passione. Pochi giorni dopo, manipolato da Lord Henry, Dorian viene portato in un bordello, dove si lascia andare al piacere: dopo questa esperienza, capisce di non voler più sacrificare la sua vita in matrimonio e di volersi dedicare unicamente alle passioni. Così, dice a Sybil di non affrettare le cose e che c'è ancora tempo per metter su famiglia. Sybil, che all'insaputa di Dorian aspetta un bambino da lui, capisce di esser stata tradita e che il suo amato è cambiato; disperata, si butta in un fiume, dove annega.
- Nel libro, differentemente dal film, Sybil non conoscerà mai il reale nome di Dorian ma lo chiamerà sempre con un soprannome, quello di Principe Azzurro (in inglese "Prince Charming" che tradotto letteralmente sarebbe "principe fascino").
- Nel libro il quadro non viene mai mostrato in pubblico, anzi, rappresenta un legame molto intimo tra Dorian e Basil.
- Nel film, pur di convincere Basil a non pensare al quadro, Dorian lo bacia e Basil restituisce il bacio. Questo assolutamente non accade nel libro.
- Nel libro non vengono descritti i "peccati" del protagonista, che durante i suoi misteriosi viaggi va in cerca della bellezza senza raccontarne i particolari. Nel film, invece, viene mostrato un Dorian esplicitamente libertino.
- Nel film l'omicidio di Basil avviene molto prima in ordine cronologico. Inoltre mentre nel libro Basil, dopo essere stato ucciso da Dorian, verrà lasciato in soffitta per poi essere disintegrato dal chimico Alan Campbell, nel film il suo corpo verrà gettato in mare da Dorian.
- Il personaggio di Alan Campbell nel film non verrà menzionato.
- Nel libro il personaggio di Henry non avrà mai figli e non vedrà mai il ritratto di Dorian trasformato
- Il personaggio di Emily Wotton è stato inserito soltanto nel film ed è quindi puramente inventato per evidenziare la differenza di età che ci dovrebbe essere tra lei e Dorian Gray, e in modo da dargli un'opportunità di redenzione, maturo e stanco di una vita di piaceri effimeri e ricordi dolorosi.
- Nel libro Dorian pugnala il quadro all'età di trentotto anni. Mentre nel film di anni ne ha circa cinquanta.
- Il finale del film è ambientato durante la Prima guerra mondiale anche se il libro uscì nel 1890, 24 anni prima.
- Nella scena finale del film è Lord Henry che, preoccupato per la figlia, decide di scoprire il segreto di Dorian. Dopo aver capito che c'è qualcosa di strano nella sua giovinezza e soprattutto che tenga il quadro nascosto, corrompe il suo maggiordomo per farsi dare le chiavi della soffitta. Qui scopre il quadro e lo brucia. Dorian allora si rende conto di quanto sia stata sbagliata tutta la sua vita, giura amore ad Emily e pugnala il quadro definitivamente, mettendo fine al suo dolore. Nel libro, invece, Dorian, ossessionato dal peso dei suoi delitti ed inorridito dal ritratto della sua anima corrotta, decide di pugnalarlo così da poter cominciare una nuova vita. Quindi, solo e disperato nella sua tetra soffitta, pugnala il quadro, la fonte di tutto il male, ma essendo il quadro la rappresentazione della sua stessa anima, sarà Dorian stesso a morire trasformandosi nel mostro che prima era intrappolato nel ritratto. Il ritratto tornerà come era stato realizzato originariamente, ossia rappresentante il giovane Dorian adolescente e bellissimo.
- Nel libro, il quadro non è animato, mentre nel film, verso la fine sembra avere vita propria.
- Nel libro non si fa alcun riferimento ad una infanzia tormentata di Dorian, mentre nel film sono mostrate alcune scene al riguardo.
- Nel film Dorian coplisce il quadro due volte con una spada, nel libro, invece lo fa con un pugnale una sola volta.
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